Massimo Giletti news. La conferma della chiusura di Non è l’Arena ha sollevato un vespaio di polemiche. Le motivazioni ad oggi rimangono ancora un mistero. Fra le ipotesi, vi sarebbero dei contrasti con Urbano Cairo che non avrebbe gradito la fuga di notizie in merito ad un rientro del conduttore in Rai. Secondo Dagospia invece ci sarebbero degli accertamenti da parte della Direzione Investigativa Antimafia sui rapporti con Salvatore Baiardo che lo scorso novembre aveva anticipato la cattura di Matteo Messina Denaro parlando della sua malattia. Oggi in diretta a Rtl 102.5, Giletti ha finalmente rotto il silenzio.

Massimo Giletti news, il commento sulla chiusura di Non è L’Arena

Massimo Giletti ha esordito spiegando che per rispetto ad un contratto con La7 da cui è ancora vincolato non può ancora rivelare il motivo della sospensione di Non è L’Arena. Poi ha ringraziato con affetto gli spettatori che in questa occasione si sono fatti sentire con messaggi di sostegno invitando il giornalista a non mollare le sue battaglie: “Vorrei dire tante cose, e verrà il giorno in cui potrò dirle. In questo momento ho tanto rispetto per i magistrati, data la situazione delicata. L’importante è avere la coscienza a posto, poi la verità verrà fuori. Ho un contratto che mi vincola all’azienda in cui ho lavorato per sei anni, e per rispetto a questo contratto non posso parlare senza autorizzazione e chiarire in modo serio. Devo dire grazie alle centinaia di persone che continuano a mandarmi messaggi di sostegno, non per me ma per tutto il gruppo di lavoro”. Giletti ha poi lasciato intendere che la chiusura del programma fosse stata provocata proprio dal terremoto scoppiato intorno a Matteo Messina Denaro. Il giornalista era stato accusato di aver consegnato 30mila euro al pentito di mafia Baiardo ma questo non giustificherebbe la scelta improvvisa dell’editore. C’è forse qualcosa di più. Giletti potrebbe aver dato fastidio a qualcuno con le sue inchieste, qualcuno di potente: “Nel nostro Paese non è facile fare un certo tipo di televisione, che va a disturbare chi sta nei palazzi, ma bisogna avere il coraggio di farla. Quando c’è una situazione delicata, abbiamo il dovere doppio di andare nelle sedi corrette, io l’ho fatto, il resto sono chiacchiere”.

C’entra Marcello Dell’Utri?

Nella chiusura del programma di Non è L’Arena spunta il nome di Marcello Dell’Utri. Stando ad una ricostruzione di Repubblica, nel 2021 l’ex senatore vicino a Silvio Berlusconi si era lamentato del conduttore che stava lavorando sul suo caso. Alla fine di giugno 2021 Dell’Utri avrebbe contattato la responsabile legale di Fininvest Enrica Mascherpa rivelando le sue preoccupazioni. Giletti aveva infatti dedicato una puntata di Non è L’Arena al rapporto Stato-mafia che secondo l’ex politico avrebbe potuto condizionare i giudici in vista dell’imminente decisione. Anche Giletti è convinto che dietro la chiusura del programma ci sia Dell’Utri: “Ci sono intercettazioni terribili, dove qualcuno di importante dice ‘Va chiuso Giletti’. L’ho letto su La Repubblica, Marcello Dell’Utri. Sono intercettazioni che fanno capire quanto quel lavoro era importante. Ma noi non molliamo e continueremo a farlo. Lo devo alle persone che ci hanno seguito ma per rispetto dell’azienda per cui ho lavorato non posso dire altro, se non ringraziarla per ciò che mi ha fatto fare in questi ultimi anni”, ha dichiarato oggi.

Il silenzio dei colleghi

Ciò che stupisce è l’assordante silenzio che ha investito la chiusura del programma di Non è L’Arena. Non solo politici ma anche i colleghi giornalisti non hanno speso nessuna parola nei confronti di Giletti ad eccezione di Enrico Mentana e Francesca Fagnani. Per Giletti però non è una novità in quanto anche in passato si era sentito isolato: “Dopo le minacce della mafia mi sono sentito solo, amareggiato perché mi aspettavo un segnale da certi colleghi vicini, penso a Gruber, Formigli, Floris. Gli unici a farsi sentire invece sono stati Myrta Merlino ed Enrico Mentana”, aveva dichiarato nel programma Carta Bianca.