Si avvicina il 25 aprile e le parole di Ignazio La Russa tornano a far dividere. In questi mesi, in tema di antifascismo e resistenza, non sono mancati infatti diversi scivoloni da parte del presidente del Senato. In vista delle celebrazioni di martedì, la seconda carica dello Stato, pur non specificando a quale commemorazione parteciperà, ha rassicurato sulla sua «piena condivisione dei valori della Resistenza, vista come il superamento di una dittatura». Affermazioni che non bastano però a placare le polemiche, soprattutto per la successiva precisazione fatta la Russa, per il quale «l’antifascismo non è in Costituzione».

25 aprile, La Russa: “La sinistra si è appropriata dei valori della Resistenza”

Le esternazioni del presidente del Senato Ignazio la Russa tornano a far dividere in vista delle celebrazioni del 25 aprile. Non è la prima volta che le parole della seconda carica dello Stato su antifascismo e Resistenza suscitano indignazione, nonostante i numerosi tentativi di La Russa di affrancarsi dalle polemiche.

A pochi giorni dalla Festa della Liberazione La Russa ha infatti provato a lanciare un messaggio di unità alla Nazione, rassicurando sul fatto che parteciperà a una celebrazione in grado di accontentare tutti. A infiammare nuovamente il dibattito è, tuttavia, la sua precisazione sull’assenza di qualsiasi riferimento all’antifascismo nella Costituzione italiana. Secondo la Russa, infatti, questa fu una precisa scelta fatta dai moderati costituenti, i quali volevano evitare di “regalare” questi valori al Pc e all’Urss. Cosa che, secondo il ragionamento dell’esponente di Fdi, è poi affettivamente avvenuta con l’appropriazione, da parte del Pci e della sinistra, di valori che avrebbero dovuto essere comuni.

Come prevedibile, le parole di La Russa hanno fatto scoppiare nuovamente la polemica. Su Twitter infatti le opposizioni ricordano al presidente del Senato il contenuto della XII disposizione transitoria e finale della Carta costituzionale italiana, che vieta la “riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.

Della stessa opinione Alessandro Zan, per il quale “siamo al negazionismo. La Russa è sempre più imbarazzante e inadeguato”.

Non è la prima volta infatti che La Russa viene accusato di inadeguatezza a ricoprire nel ricoprire seconda carica dello Stato, la quale dovrebbe essere caratterizzata da una forte imparzialità. Qualcuno ricorderà, forse, la presenza di un busto di Mussolini nell’abitazione privata del numero due di Fratelli d’Italia. O, ancora, le più recenti parole sull’attentato di via Rasella, per il quale la Russa si è poi scusato.