Cancellati tutti i voli su Comiso da parte di Ryanair. Non è colpa dello sciopero in programma per oggi nel trasporto aereo e, del resto, lo stop dovrebbe partire da maggio. Qual è, dunque, il motivo? Sembrerebbe essere frutto di una rottura con la Società aeroporto Catania (Sac) che gestisce la struttura nel Ragusano. Ad annunciarlo è stata la stessa compagnia aerea, in una nota diffusa nella giornata di ieri, a cui hanno fatto seguito le dichiarazioni della società siciliana. È già polemica.
Ryanair, voli cancellati su Comiso da maggio: l’annuncio della compagnia aerea
Avevamo programmato conferenze stampa in Sicilia il 20 e 21 aprile per annunciare la crescita in tutti e quattro gli aeroporti (quelli serviti da Ryanair, cioè Catania-Fontanarossa, Comiso, Palermo-Punta Raisi e Trapani-Birgi, ndr), ma purtroppo, Sac, il gestore aeroportuale di Comiso, ha tentato di cambiare i termini del nostro accordo alla vigilia della conferenza stampa. Ryanair è stata di conseguenza purtroppo costretta a cancellare la conferenza stampa e tutte le rotte da/per Comiso sono state rimosse dalla vendita,
si legge nella nota diffusa ieri dalla compagnia aerea irlandese, che si è detta profondamente dispiaciuta per l’accaduto, specificando che, se la società che gestisce l’aeroporto dovesse tornare sui suoi passi, sarebbe pronta a ripristinare tutti i voli:
Una notizia devastante per Comiso e per il ragusano. Ryanair sarà lieta di ripristinare tutte le rotte nazionali e internazionali da/per Comiso con effetto immediato non appena Sac onorerà l’accordo negoziato e precedentemente accettato per iscritto.
La colpa dello stop sarebbe da rinviare, dunque, a degli attritti tra i due enti.
La risposta della Sac, la società che gestisce l’aeroporto
Immediatamente dopo la diramazione della nota, la società ragusana non ha mancato infatti di dire la sua al riguardo, sostenendo che quanto dichiarato da Ryanair “non corrisponde al vero”. La Sac, fanno sapere dai vertici della società,
non ha in alcun modo negato valore all’accordo provvisorio sottoscritto tra le parti, per cui le possibili conseguenze della rottura delle trattative, unilateralmente decise da Ryanair, non dipendono in alcun modo dalla condotta di Sac che è stata sempre leale e corretta.
Stando alla società, solo nei giorni immediatamente precedenti alla conferenza stampa convocata per la giornata di ieri, Ryanair avrebbe cambiato le sue politiche “in una direzione inaccettabile” per la società, perché “contraria alla sua politica commerciale”.
Quanto richiesto (da Ryanair, ndr) – spiegano – comporterebbe una discriminazione a danno degli altri vettori, in violazione della normativa in materia di concorrenza, e metterebbe in discussione la salvaguardia del patrimonio e dell’equilibrio finanziario della Società di Gestione degli aeroporti di Comiso e Catania.
Per risolvere la questione, la società avrebbe anche già provato ad organizzare un incontro con la compagnia aerea, ricevendo solo risposte negative. La speranza, comunque, è che “queste incomprensioni saranno a breve superate e che si potrà presto riprendere la nostra collaborazione”. Ma la notizia ha già sollevato non poche polemiche.
È già polemica
La notizia della cancellazione dei voli su Comiso, che si inserisce nel più ampio dibattito sullo stato dei trasporti in Sicilia, ha sollevato già un vero e proprio polverone. Nello Dipasquale, membro del Pd dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha fatto sapere di aver già rivolto un appello al presidente della Regione, Renato Schifani e all’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, per chiedere loro di tentare di impedire lo stop.
Leggendo la nota di Ryanair si ha l’impressione che la decisione sia una ritorsione bella e buona nei confronti di Sac, ma a farne le spese sono solo i cittadini siciliani, quelli del Sud-Est in particolare,
scrive. Secondo lui, l’evento è una prova del fatto che la Regione dovrebbe lavorare più seriamente ad una strategia “complessiva sul futuro degli aeroporti”.