‘Ndrangheta cosca Alvaro. I carabinieri del comando provinciale di Torino, su richiesta della Dda, hanno arrestato 9 persone a Ivrea, Chivasso e Vibo Valentia per associazione di tipo mafioso, truffa aggravata, estorsione, ricettazione, usura, violenza privata e detenzione e porto illegale di armi, aggravati dal metodo mafioso.

Gli arrestati fanno parte di un “locale” di ‘ndrangheta operante sul territorio di Ivrea e nelle zone limitrofe, connessa alla cosca degli Alvaro di Sinopoli (Reggio Calabria).

‘Ndrangheta cosca Alvaro: le estorsioni ai danni di un broker

Gli indagati si accreditavano come persone legate a “famiglie” criminali calabresi prospettando alle vittime, alcune delle quali in difficoltà economica, la possibilità di acquistare ingenti somme di denaro “sporco” dando in cambio somme di denaro inferiori con il versamento, a titolo di anticipo, di un acconto, a volte sotto forma di lingotti d’oro e gioielli.

Il gruppo avrebbe commesso due estorsioni ai danni di un broker finanziario, costretto a consegnare 85mila euro, incassati mediante l’intermediazione di alcune società fittizie ed in danno di alcuni imprenditori operanti nel mercato ittico.

Le indagini hanno avuto inizio nel 2015

Le indagini hanno avuto inizio nel novembre del 2015 da una costola delle inchieste ‘Carni i Cani’ e ‘Big Bang’ con l’obiettivo di analizzare i contatti tra il clan Crea e Domenico Alvaro. Gli accertamenti avrebbero evidenziato da un lato un’organizzazione dedita ad un vasto traffico di sostanze stupefacenti su scala internazionale con base in Torino, dall’altro un’organizzazione, dedita alla commissione di vari reati contro il patrimonio sul territorio italiano ed estero.