Malagestione dei rifiuti in Toscana. Sette persone sono finite nel mirino della magistratura, fra cui anche una persona di spicco – il sindaco di Rosignano – e la società Scapigliato srl, con l’accusa di aver smaltito illegalmente ingenti quantità di rifiuti liquidi.

Dunque sono sei le persone indagate, tutti dirigenti della discarica Scapigliato, e il sindaco di Rosignano Marittimo, Daniele Donati, che detiene la maggioranza della società Scapigliato srl che gestisce i rifiuti. Tutti e sette hanno ricevuto l’avviso di conclusione dell’indagine.

Le investigazioni, coordinate dalla Dda di Firenze e dalla procura di Livorno, sono state condotte con l’ausilio della compagnia guardia di finanza di Cecina e della dipendente Tenenza di Castiglioncello. L’inchiesta è scaturita nel 2020 dall’accertamento sull’utilizzo di alcune autobotti per la movimentazione illecita di fango di percolato all’interno della discarica gestita dalla società, che risultava venire riversato nel corpo della discarica una volta raccolto dai sistemi di captazione.

“L’attività di analisi della documentazione complessivamente acquisita dal 2020 e le informazioni reperite dalle ispezioni ambientali e dalle escussioni in atti di persone informate sui fatti interne ed esterne alla società hanno consentito di ricostruire il ruolo di vari soggetti facenti parte dell’area dirigenziale dell’impresa nell’integrazione di distinte ipotesi di reato connesse a condotte abusive di gestione di ingenti quantità di rifiuti speciali liquidi, costituiti prevalentemente da percolato di discarica”.

ha spiega la Procura di Livorno, mentre l’amministrazione comunale di Rosignano ha rilasciato una nota spiegando che il primo cittadino è stato inserito nell’elenco degli indagati in qualità di sindaco, che “è socio di maggioranza all’83,5% della Società Scapigliato Srl. Il primo cittadino, nella certezza che potrà dimostrare la sua estraneità alla vicenda, conferma la piena collaborazione alla magistratura per chiarire i fatti e le relative responsabilità”.