Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti torna a ipotizzare nuove modifiche al sistema di tassazione, soprattutto in relazione alle famiglie con figli. Il titolare del Palazzo delle Finanze ha affrontato l’argomento nel corso dell’audizione sul Def nelle commissioni Bilancio di camera e Senato.

Non possiamo tassare allo stesso modo chi è single è chi ha una famiglia con figli perché evidentemente chi ha dei figli ha dei costi che in qualche modo alterano il concetto, tanto caro a tanti qui presenti, della progressività del carico fiscale. Quello che dobbiamo in qualche modo fare è rimuovere gli ostacoli e i limiti per quanto riguarda la natalità.

In questo modo, il governo Meloni spera di porre un argine al fenomeno della scarsa natalità. Un trend che viene anche confermato dagli ultimi dati diffusi dall’Istat. Ma da questo punto di vista, Giorgetti predica calma.

Non sono così sciocco da pensare che soltanto un incentivo fiscale possa produrre un effetto sulla natalità e penso che non sia neanche il caso di parlare di incentivi alla natalità. Noi dobbiamo parlare di disincentivi alla natalità.

Giorgetti sulla tassazione alle famiglie con figli: “Inversione della curva demografica è una sfida da affrontare. Serve sostegno alla natalità”

Il ministro, dunque, non vede nella tassazione l’unica strada da seguire.

L’inversione della curva demografica è una delle maggiori sfide che l’Italia e i Paesi europei devono affrontare. Servono politiche di sostegno alla natalità e alla genitorialità, interventi per l’offerta di lavoro e per l’imprenditoria femminile. E’ un processo lungo e graduale che richiede anche condivisione politica.

Nessuno, tuttavia, verrà lasciato solo. Dal punto di vista del taglio al cuneo fiscale, Giorgetti promette “un ulteriore intervento a vantaggio dei lavoratori dipendenti con redditi medio bassi”. Il ministro si dice consapevole che servano “misure di più ampio respiro che oltre a sostenere la domanda interna diano nuovo slancio alla crescita dell’economia reale”.

Il ministro sulla legge di bilancio: “Attendere l’evoluzione del quadro macro-economico”

Per “comprendere il perimetro della prossima legge di bilancio”, secondo Giorgetti, bisognerà attendere “l’evoluzione del quadro macro-economico”. “L’ossatura e il perimetro della prossima manovra e le opportune coperture” potranno essere definite “solo nei prossimi mesi”.

Il sostegno pubblico all’attività economica continuerà ad essere assicurato, ma la selezione degli interventi da adottare dovrà essere rigorosa, per ottenere la massima efficacia dall’impiego delle risorse utilizzate e ridurre i divari che continuano a caratterizzare il paese. Il Def 2023 espone un quadro realistico degli andamenti di finanza pubblica. Il governo intende dare stabilità alla ripresa degli ultimi 2 anni per evitare il ritorno a ritmi di crescita asfittici di lunghi periodi del passato.

Una chiosa sul tema della spesa sanitaria, sulla quale “non c’è una riduzione della ma un incremento”.

L’andamento della spesa sanitaria presenta una dinamica di crescita più sostenuta rispetto a quanto previsto dalla Nadef: per il 2023 la stima di spesa è di un aumento del 3,8% rispetto all’anno precedente. Nel successivo triennio, a meno della contrazione osservabile nel 2024, la spesa presenta comunque un profilo crescente.