Questione Taiwan, si registra un aumento delle tensioni internazionali tra Cina e Corea del Sud a seguito delle parole del presidente sud-coreano Yoon Suk-yeol, che ha mosso delle critiche a Pechino che considera l’isola del Pacifico come un proprio territorio. La Cina ha reagito in modo fermo respingendo le osservazioni del presidente sud-coreano che ha parlato all’agenzia Reuters alla vigilia dell’atteso viaggio negli Stati Uniti della prossima settimana.
Questione Taiwan tensioni dopo le parole dalla Corea, dura reazione della Cina
”La questione di Taiwan non è semplicemente una questione tra Cina e Taiwan ma, come la questione della Corea del Nord, è una questione globale“, aveva affermato proprio il presidente sud coreano all’agenzia internazionale scatenato una reazione durissima da parte di Pechino:
“Risaputo che la natura della questione della penisola coreana e della questione di Taiwan è completamente diversa” e le due questioni “non sono affatto paragonabili” dato che la Corea del Sud e del Nord sono stati indipendenti e sovrani”.
Il Ministro degli Esteri cinese Wang Wenbin ha dunque invitato la Corea Del Sud a parlare con prudenza di una questione interna della Cina come quella di Taiwan, anche se dal canto suo Seul viene accusata di aver paragonato per prima la questione a quella con la Corea del Nord: “Le questioni interne non dovrebbero essere discusse da altri”. La diplomazia sud coreana dal canto suo ha reagito spiegando che le parole del loro capo di Stato erano arrivate a proposito di principi universali della comunità internazionale, definite però come una scortesia diplomatica da Pechino.
Convocato l’ambasciatore cinese
Non si tratta però di un semplice scambio dialettico, dato che Seul è passata dalle parole ai fatti convocando l’ambasciatore cinese a Seul, Xing Haiming, per protestare contro le parole della Cina che possono minare le relazioni bilaterali tra i due paesi.