La vittoria odierna di Jannik Sinner aumenta il prestigio dell’azzurro che è sempre più chiamato al confronto con Carlos Alcaraz. Nel match odierno contro Nishioka, il tennista altoatesino ha faticato più del previsto ma è comunque riuscito ad avere la meglio in tre set. Una prestazione che ha dato da pensare anche allo stesso Sinner che ha analizzato tutti i fattori della partita contro il tennista giapponese:
Match difficile, prima volta per me contro di lui; ma credo che nel terzo set il primo game è stato cruciale. L’ho vinto e da lì sono ripartito. Ho mollato l’intensità e lui è diventato più confidente; poi non ho servito e sono stato costretto a scambiare molto. E poi nel terzo nei momenti cruciali per fortuna ho alzato il livello.
Per Sinner ora bisogna guardare al prossimo match contro Musetti – per la seconda volta in poche settimane – ma anche alla risposta che il suo fisico saprà dare in campo. Proprio sulla fatica e sulle complessità dei campi spagnoli, Jannik ha affermato:
Solo qualche crampo, ho giocato parecchio ed ero un po’ stanco oggi, spero di recuperare per domani. Ma non ho male. Madrid è scivoloso e sta in altura, sono condizioni molto particolari. Montecarlo quest’anno era molto rapido. Qua è più lento soprattutto il centrale; è abbastanza pesante. Ma ogni torneo è differente.
Tennis, Sinner racconta il rapporto con Alcaraz e i colleghi
Nella seconda parte della sua intervista, Jannik Sinner si è concentrato sui colleghi di campo. Nelle sue parole c’è tutta la riconoscenza per i tennisti del circuito ch, in un modo o nell’altro, lo aiutano a migliorarsi costantemente. A partire dal talento più cristallino di quest’era, ossia Carlos Alcaraz, l’azzurro ha spiegato:
Lui ha già fatto vedere che è uno dei migliori al mondo ed è stato già n.1; mi sembra che ogni volta che gioco con lui sappiamo cosa devo migliorare e penso che mi renda un giocatore migliore; ogni match è differente e le condizioni sono diverse. E gli auguro il meglio per il futuro.
Quanto al resto dei colleghi:
Qualsiasi giocatore quando ci giochi contro ti fa vedere cose che devi migliorare; ad esempio Stefanos mi ha costretto a lavorare sulla seconda kick, altrimenti lui si gira sul dritto e ti fa male; in realtà ad ogni match contro qualsiasi giocatore trovi il modo di vedere cose nuove e spunti di miglioramento; anche con Lorenzo nella scorsa partita ho imparato delle cose.