Si chiama Bruno Macchi ed è di origini italo-brasiliane, il 28enne reo confesso dell’omicidio di Luca Tisi, il senzatetto trovato senza vita a Udine lo scorso sabato mattina. Lo ha fatto sapere nel corso di una conferenza stampa tenutasi nelle scorse ore il procuratore Massimo Lia, ripercorrendo le tappe principali dell’efferato delitto e specificando che vittima e carnefice non si conoscevano. Ieri i carabinieri della compagnia locale avevano tratto in arresto l’uomo e un suo coinquilino – risultato innocente – in un appartamento al civico 25 di via Tiberio Deciani, nel centro città. Poi, una volta trasferito in Questura, il responsabile avrebbe svuotato il sacco. Si cerca di capire perché possa aver agito.

Fermato il killer di Luca Tisi, il senzatetto ucciso a coltellate a Udine: si tratta di Bruno Macchi

Poco dopo le 5 circa di sabato mattina dalle telecamere si vede un soggetto incappucciato che arriva in bicicletta ed entra nella galleria, dove staziona per circa 4 minuti. Poi esce, si attarda nei pressi della roggia, quindi sempre in bicicletta si allontana. Altre telecamere lo inquadrano circa 25 minuti più tardi in via Deciani, mentre fa rientro nella propria abitazione,

ha spiegato, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nelle scorse ore, il procuratore di Udine. Il riferimento è a Bruno Macchi, l’uomo di origini italo-brasiliane reo confesso dell’omicidio di Luca Tisi, il senzatetto originario di San Vito al Tagliamento trovato senza vita lo scorso sabato mattina. Secondo quanto ricostruito finora, il 58enne sarebbe stato ucciso con oltre 30 coltellate con un’arma di piccolo taglio, un coltello da sub che lo stesso Macchi avrebbe consegnato agli investigatori – ancora sporco di sangue – nel corso di una perquisizione presso la sua abitazione.

I carabinieri della compagnia locale lo avevano sorpreso nella prima mattinata di ieri, accompagnandolo in Questura. Qui, messo sotto pressione, l’uomo avrebbe deciso di confessare il delitto, alla presenza di un avvocato.

La persona sospettata dell’omicidio è stata molto collaborativa, fin dai primi momenti della perquisizione nella sua abitazione, consegnando anche la presunta arma del delitto e, successivamente, in Questura, alla presenza dei difensori, e durante l’interrogatorio video-registrato, ha ammesso l’addebito,

ha aggiunto sempre Lia, specificando che, almeno per il momento, non sarebbe chiaro il movente. Secondo lui all’accusa di omicidio saranno contestate, con molta probabilità, anche le aggravanti dei futili motivi, della crudeltà e della minorata difesa.

L’appello del procuratore alla cittadinanza

Se qualcuno è a conoscenza di qualche particolare si faccia avanti,

è l’appello lanciato dal procuratore al termine della conferenza stampa. Stando a quanto emerso finora, sembra che i due non si conoscessero. È probabile, però, che si fossero incrociati più di una volta e che Macchi, in particolare, fosse a conoscenza del rifugio utilizzato dal senzatetto. Fin da subito, del resto, gli inquirenti avevano ipotizzato che il delitto, viste le modalità omicidarie, fosse premeditato. L’obiettivo è capire cosa possa celarsi dietro al suo estremo gesto.

Non risulta coinvolto nel delitto, invece, il coinquilino di Macchi, che ieri era stato fermato e trasferito in Questura insieme al reo confesso, dopo aver tentato di fuggire. A raccontarlo alla stampa locale era stata una vicina di casa dei due, alla quale il giovane aveva suonato per trovare rifugio, prima di essere bloccato dai carabinieri. Su di lui, a differenza del 28enne, trasferito nel carcere di via Spalato, non peserebbe alcuna accusa. Si avvia così verso la chiusura, il caso. Tisi, che in città era stato accolto da tutti con affetto, aspetta intanto di ricevere una degna sepoltura. I suoi funerali saranno celebrati grazie ad una colletta organizzata dai cittadini, ancora profondamente turbati da quanto accaduto,