Il fenomeno delle borseggiatrici di Milano finisce al Parlamento europeo. L’eurodeputato della Lega, Angelo Ciocca, ha infatti invitato ieri una delegazione del Comitato sicurezza per Milano e della pagina Instagram, Milano bella da Dio, a raccontare del caso in questione. In esclusiva a Tag24 il Presidente e fondatore del Comitato, Matthia Pezzoni, ha raccontato l’emozione vissuta a Strasburgo e spiegato la situazione attuale.
Borseggiatrici Milano
“Il Comitato sicurezza per Milano è nato da pochi mesi – ha spiegato il Presidente Matthia Pezzoni – esattamente lo scorso 26 gennaio 2023. Ho deciso di scendere in campo in prima persona perché non ne possiamo più. Ci occupiamo del fenomeno delle borseggiatrici ma non solo. Ci sono tanti problemi legati alla sicurezza a Milano. Purtroppo i cittadini non sono ascoltati dalle Istituzioni locali, ma ogni giorno ne succede una è abbiamo sentito il bisogno di fare qualcosa. Furti, violenza sessuale, aggressioni, droga. Purtroppo è un continuo”.
Per parlare del fenomeno, l’Onorevole Ciocca ha invitato al Parlamento europeo alcuni membri del comitato e altri giovani che si stanno mobilitando per riportare in sicurezza Milano. “È necessario che venga cambiata la legge – ha continuato il Presidente Pezzoni – in particolare l’articolo 146 del codice penale, perché così le ladre sono troppo tutelate. Sfruttano la gravidanza per non finire in carcere, ma sono sempre incinte. C’è gente che non denuncia più perché tanto sa che non si piò fare nulla. Non c’è più fiducia nelle Istituzioni. Gli unici a denunciare sono di solito i turisti perché hanno bisogno dei documenti per rientrare dal viaggio. Andare a Strasburgo è stato molto emozionante, ero davvero agitato. Spero che serva per cambiare questa situazione”.
Chissà che l’intervento al Parlamento Europeo possa accelerare l’iter per modificare la legge in essere: “Purtroppo i tempi burocratici sono lunghi. Sono state presentate le firme per modificare la legge ma i membri del Pd – ha sottolineato Matthia – quando stava per passare, hanno ritirato le firme. Ora però ci aspettiamo un cambio di passo. È vergognoso quello che ogni giorno succede nella metropolitana di Milano. Ora c’è il Salone del Mobile, poi arriveranno i Giochi Olimpici Milano Cortina, questo fenomeno va debellato ora”.
Ma come si pongono i politici rispetto al problema? “L’Onorevole Ciocca – dice Pezzoni – ci ha dato massima disponibilità per aiutarci a risolvere il problema. Oltre a lui ci sono altri politici, sempre della Lega, che ci sostengono. Con il Presidente della Regione non abbiamo ancora avuto modo di parlare. Il Sindaco invece non ci ha voluto ricevere, né lui né l’Assessore alla sicurezza Granelli che conosce il problema ma non sa come risolverlo”.
L’aiuto dei social e la soluzione
Il Presidente del Comitato sicurezza per Milano pensa anche all’immagine della città e propone una soluzione: “La maggior parte delle persone che vengono derubate sono turisti. Che figura facciamo con il resto del mondo? Purtroppo le forze dell’ordine hanno le mani legate. Il massimo che possono fare è allontanarle da quella stazione della metro. Loro si spostano e ricominciano. La soluzione c’è. Devono andare in galera e gli si devono togliere i bambini. Sono neonati che vanno salvati perché crescono in un ambiente criminale e così possono imparare solo a rubare. Vanno affidati a delle strutture idonee e consentirgli di avere un futuro migliore”.
Infine Pezzoni risponde alle critiche di chi sostiene che i social non debbano pubblicare foto e video delle borseggiatrici: “Milano è una delle tante città prese di mira da queste criminali, ma non è l’unica. Roma, Venezia piuttosto che Barcellona, in tutte le grandi città agiscono le borseggiatrici. Le nostre pagine social sono un aiuto per i cittadini. Grazie alle foto e ai video che pubblichiamo passeggeri e turisti riescono ad identificarle. Ci tengo tra l’altro a dire di fare attenzione perché sono diventate molto aggressive. Negli ultimi giorni un ragazzo è stato colpito in viso con il cellulare e gli hanno provocato un occhio nero. Non sono pacifiche per niente con i passeggeri e con noi che cerchiamo di identificarle. Bisogna intervenire in prima possibile perché siamo già in ritardo”.