La recente caduta di Pecco Bagnaia nell’ultima gara di MotoGP ha rappresentato un duro colpo per l’ingegnere “Gigi” Dall’Igna e tutto il team Ducati. Proprio quest’ultimo è stato recentemente chiamato in causa per commentare un episodio che davvero risulta di difficile comprensione per le modalità con cui si è manifestato.

È stato in primis Bagnaia in persona a dichiarare di non riuscire a spiegarsi il motivo della caduta, un’analisi a cui si è unita anche quella di un esperto di corse ormai storico componente del team Ducati. Interrogato sulle sensazioni provate nel corso del weekend del GP delle Americhe, Dall’Igna ha dichiarato:

Uno ‘zero’ che fa ancora più male perché arriva dopo aver dominato le qualifiche e la Sprint Race; una prestazione solida, continuata in gara fino alla scivolata che non ti aspetti, proprio quando tutto sembrava sotto controllo. Tantissime le uscite e solamente 12 i piloti arrivati al traguardo senza cadute, segno che le condizioni generali erano veramente difficili. Ma non dobbiamo certo abbatterci, o permettere che questo mini fiducia e certezze: bisogna invece imparare con umiltà e con la consapevolezza che nulla è scontato, e che primeggiare è dura e bisogna meritarselo al cospetto di avversari forti e ai quali vanno i nostri complimenti.

MotoGP, Dall’Igna oltre la caduta di Bagnaia: “Voltiamo pagina”

Una batosta che fa doppiamente male perché arriva da un episodio praticamente analogo in Argentina ma, nonostante tutto, Dall’Igna ha mostrato lucidità e freddezza nel riconoscere che il campionato è appena iniziato. L’ingegnere di Ducati ha infatti voluto innanzitutto commentare a largo spettro la prestazione di tutte le moto di Borgo Panigale, per poi chiarire che è tempo di voltare pagina:

Per fortuna in casa Ducati le note positive non mancano mai. Marini è stato autore di una splendida corsa premiata dal primo podio di una carriera in continua crescita, ancor più per la personalità e la sicurezza che ha messo oggi in pista e che conferma l’ottimo lavoro del Team VR46. Bisogna accettare e saper cogliere ciò che la gara ci offre ma al contempo essere anche capaci, con rinnovato spirito di squadra, di girare subito pagina e pensare al prossimo GP. Il Mondiale sarà lungo e combattuto.