Nuovo round sulla vicenda di Artem Uss, con il ministro Nordio che ha tenuto un’informativa urgente alla Camera dei Deputati. La vicenda riguarda la fuga dell’imprenditore russo dalla sua abitazione di Basiglio, alle porte di Milano. Il 40enne è figlio di un governatore siberiano molto amico di Vladimir Putin.

Ieri Nordio ha dichiarato alla stampa di aver avviato un procedimento disciplinare contro i giudici della Corte d’Appello di Milano. Secondo il tecnico di Fdi, le toghe sarebbero colpevoli di “grave e inescusabile negligenza” per aver concesso gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico lo scorso novembre. L’aggravante è costituita dal fatto che la sentenzia sia giunta senza prendere in considerazione il parere della Procura generale di Milano, a favore della custodia cautelare.

Durissima la replica dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), tramite il presidente Giuseppe Santalucia:

Il ministro e il Consiglio superiore della magistratura non possono sindacare l’attività di interpretazione di norme di diritto e quella di valutazione del fatto e delle prove

Nella giornata odierna c’è stato inoltre un incontro a Palazzo Chigi nel quale è stata confermata l’intesa tra Giorgia Meloni e Carlo Nordio. Come da accordi, il titolare del dicastero continua a ribadire la sua intenzione di non voler interferire sul caso.

Caso Uss, il ministro Nordio conferma avvio ispezione

Il ministro della Giustizia Nordio affronta subito la questione personale sul caso Uss durante l’informativa urgente alla Camera di questo pomeriggio.

Vorrei ricordare che il dicastero di cui sono titolare può solo chiedere la revoca del procedimento dal momento che non costituisce parte processuale

Il leader di via Arenula ha poi definito “stravaganti” le accuse mosse a suo carico, sul fatto che avrebbe dovuto impugnare la sentenza dei magistrati meneghini in merito alla concessione dei domiciliari. L’unica nota inviata dal ministero ai colleghi dell’Interno esprimeva esclusivamente il parere favorevole al mantenimento della custodia cautelare, come da disposizione dei colleghi americani (su cui pende richiesta di estradizione).

Un errore che macchia anche l’immagine del Ministero agli occhi degli Stati Uniti. Nordio ha parlato di “atteggiamento incredulo” da parte dei funzionari di Washington, specialmente in virtù dei suoi contatti con figure importanti presso il Cremlino:

Ritengo corretto che si facciano degli accertamenti per verificare la conformità del comportamento dai magistrati ai doveri di diligenza. Chi indossa la toga è il principale garante dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge