Secondo giorno in Slovacchia per il presidente Sergio Mattarella, già arrivato ieri sera nella capitale Bratislava dopo ha deposto una corona di fiori sulla tomba del Milite Ignoto e ha visitato la comunità italiana della capitale. Ultimo appuntamento del suo viaggio europeo iniziato domenica in Polonia, con tante tappe significative dal punto di vista storico.

Il capo dello Stato è stato accolto questa mattina al palazzo presidenziale dalla leader slovacca Zuzana Čaputová con del pane, simbolo di vita nella tradizione locale, accompagnato dal sale, emblema della salute e della prosperità. Successivamente, Mattarella si è intrattenuto in un colloquio con la sua omologa all’interno del palazzo, prima della conferenza stampa. Ieri entrambi hanno visitato la base militare Nato di Malacky, con la presenza di un contingente italiano.

Tra gli accordi di natura economica va segnalata la firma di tre memorandum in materia di energia, con cui la Slovacchia si legherà all’Italia staccandosi dal cordone ombelicale della Russia.

Slovacchia, Mattarella lascerà Bratislava nel primo pomeriggio

Tuttavia, la parte pregnante del discorso ha riguardato soprattutto il tema del nazionalismo e l’attacco alla Russia. Da Bratislava, Mattarella è tornato così a chiamare in causa l’Ue, nel supporto a quei Paesi, come la Slovacchia, che hanno forti dipendenze storiche, commerciali e culturali con Mosca:

Nessuno da solo è in grado di rispondere da solo e l’esasperazione del nazionalismo è un virus insidioso e illusorio del principio di sovranità

Relativamente nuovo è invece il riferimento al tema della narrazione dei media russi, spinta fino al confine della disinformazione:

Un’azione insidiosa che Ue e Nato devono affrontare con maggiore efficacia e consapevolezza

Così come la Polonia anche la Slovacchia è stato un partner importante di prossimità nel supporto all’Ucraina (nonostante entrambe si siano svincolate dagli acquisti del grano).

L’emergenza sicurezza causata dalla sciagurata aggressione russa vede Italia e Slovacchia pienamente in sintonia nel sostegno all’Ucraina per la difesa della propria indipendenza e della propria integrità territoriale.

Chi è Zuzana Caputova, la presidente della Slovacchia

L’Italia porta alla Slovacchia una capacità militare molto preziosa in un momento in cui l’Europa sta vivendo la più grande crisi di sicurezza dalla fine della Seconda Guerra Mondiale

Queste le parole pronunciate da Zuzana Caputova, presidente della Repubblica di Slovacchia, alla visita della base militare Nato di Malacky, dove sono impiegati circa 150 soldati italiani.

La sua storia politica comincia molto tardi, nel 2017, dopo un passato da attivista e da avvocato per i diritti civili. Fonda in quell’anno il partito “Slovacchia progressista”, di stampo social liberale. Di stampo dichiaratamente europeista, alle elezioni del 2019 ha battuto nettamente il vicepresidente della Commissione Ue per l’Energia Sefcevic.

Ora, però il suo mandato traballa e la rielezione non è affatto così scontata. Tuttavia, sono sempre più insistenti le voci che la vorrebbero come nuovo leader della Nato, dopo Jens Stoltenberg. Il ruolo è particolarmente ambito, anche se scomodo di questi tempi, in lizza c’è per esempio anche Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue.

In molti sono sorpresi che il politico di un piccolo Paese, per lo più con poca esperienza politica (e nemmeno in ambito militare) sia candidata a un ruolo così prestigioso. Un punto a suo favore è costituito dal fatto che, con ogni probabilità, la nuova guida della Nato sarà una donna. L’elezione di un segretario generale richiede il consenso di tutti gli Stati membri. Si cercherà quindi un compromesso. Per il momento, non è previsto un processo formale di commento sui singoli candidati.