Edoardo Vianello col fuoco di Sant’Antonio, ma quello vero. Non si tratta infatti di una metafora per raccontare l’argento vivo che ha da sempre dimostrato di avere l’artista romano. Stiamo parlando di un urlatore amatissimo che ha rallegrato tantissime estati italiani con successi come “Guardo come dondolo” e i “Watussi”. Ospite del programma di Perluigi Diaco BellMà ha raccontato della sua salute che, in questi anni, non è stata delle migliori. Questa, quindi, è la ragione per cui, citando Diaco stesso, “è un po’ di tempo che i telespettatori e le telespettatrici non vedono Edoardo in tv“. Ecco cos’ha avuto di preciso l’ugola d’oro degli anni sessanta.

Edoardo Vianello col fuoco di Sant’Antonio, i fatti

Mancava da un bel po’ dalla scena televisiva e finalmente è tornato l’artista capitolino accompagnato in studio dalla moglie Elfrida, con la quale vive una romantica storia d’amore duratura che consta ben 17 anni di matrimonio. I due non hanno avuto anni facili, ne ha affrontate tante insieme, tra cui gli acciacchi dell’Edoardo nazionale che lui stesso spiega così:

“Non c’è da dare spiegazioni, nella vita ci sono alti e bassi, momenti in cui bisogna prendersi cura di sé. Mi ha colpito il Fuoco di Sant’Antonio e mi sono preso cura di me grazie anche alla mia pazienza e determinazione ma anche grazie a mia moglie.. Non è stato facile. Mi ha creato molti dolori.“

Come spiegano molti blog di settore, si tratta di un problema fisico davvero complesso perché è inficiante sotto molti punti di vista. Lo ha vissuto e lo spiega lo stesso artista con queste parole:

“Non mi sentivo mai pronto, perché mi ha creato molti dolori questo fuoco di Sant’Antonio con qualche complicazione, quindi questa è la prima volta che mi ripresento in pubblico.”

La scomparsa della figlia Susanna

Le malattie nascono anche sotto somatizzazione. Non può essere passata indifferente la scomparsa della figlia di Edoardo Vianello in modo prematuro e inatteso. La giovane donna, infatti, aveva solo 49 anni quando si è morta, dopo una breve lotta con una brutta malattia: un tumore al polmone. Tutto è accaduto in fretta e lo racconta così il blog di settore Bellacanzone:

“Susanna Vianello si è sottoposta ad alcuni controlli di routine ha scoperto il cancro, che era già in stato avanzato, i medici le avevano dato circa tre-quattro mesi di vita.”

Un macigno che ha pesato sulla serenità del cantante raccontata così dall’ex moglie Wilma Goich:

“Anche Edoardo mi sta vicino perché soffre come me, è suo padre, Si siamo tuti riavvicinati ma non è sufficiente perché manca lei ed è difficile riempire questo vuoto.”

Il testo de “I watussi”

Nel continente nero
Alle falde del Kilimangiaro
Ci sta un popolo di negri
Che ha inventato tanti balli
Il più famoso è l’hully gully
Hully gully, hully gu-

Siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Gli altissimi negri
Ogni tre passi
Ogni tre passi
Facciamo sei metri

Noi siamo quelli che nell’equatore
Vediamo per primi la luce del sole
Noi siamo i Watussi

Siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Gli altissimi negri
Quello più basso
Quello più basso
E’ alto due metri

Qui ci scambiamo l’amore profondo
Dandoci i baci più alti del mondo
Siamo i Watussi

Alle giraffe
Guardiamo negli occhi
Agli elefanti
Parliamo negli orecchi
Se non credete venite quaggiù
Venite, venite quaggiù

Siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Gli altissimi negri
Ogni tre passi
Ogni tre passi
Facciamo sei metri

Ogni capanna del nostro villaggio
Ha perlomeno tre metri di raggio
Siamo i Watussi

Nel continente nero
Alle falde del Kilimangiaro
Ci sta un popolo di negri
Che ha inventato tanti balli
Il più famoso è l’hully gully
Hully gully, hully gu-

Siamo i Watussi
Siamo i Watussi
Gli altissimi negri
Quello più basso
Quello più basso
E’ alto due metri

Quando le donne stringiamo sul cuore
Noi con le stelle parliamo d’amore
Siamo i Watussi

Qui ci scambiamo l’amore profondo
Dandoci i baci più alti del mondo
Siamo i Watussi
Noi siamo quelli che nell’equatore
Vediamo per primi la luce del sole
Noi siamo i Watussi
Nel continente nero
Alle falde del Kilimangiaro
Ci sta un popolo di negri
Che ha inventato tanti balli
Il più famoso è l’hully gully
Hully gully, hully gu”