Il governo Meloni ha effettuato un’importante inversione di marcia sul tema reddito di cittadinanza. I 404 mila cittadini, considerati dalla legge di bilancio occupabili e destinati quindi a perdere il sussidio dopo 7 mesi, possono tirare infatti un sospiro di sollievo: non perderanno neanche un centesimo. Metà di loro percepirà la Pal (un’indennità sostitutiva) da settembre e dicembre mentre l’altra metà continuerà a percepire il reddito.
Il motivo? Il governo ha scoperto che non sono occupabili. La conseguenza di questa impacciata mossa è che ora servono 660 milioni di euro per coprire la falla.
Cos’è la Pal e chi ne ha diritto
Il nuovo decreto lavoro prevede la Pal, che sta per “Prestazione di accompagnamento al lavoro”. Quest’ultima parte da 350 euro per il singolo al mese per quattro mesi fino ad un massimo pari all’importo preso in precedenza col Reddito.
Tale indennità, percepita da 213 mila cittadini, è stata creata per finanziare quella parte di occupabili – beneficiari di Reddito senza minori, disabili, invalidi, over 60 in famiglia – che perdono il sussidio dal primo agosto.
Il ministero del Lavoro, per permettere l’inserimento di queste persone nel mondo lavorativo, avrebbe dovuto attivare un percorso di formazione e accompagnamento. Ma ad oggi, nulla è stato fatto.
Reddito di cittadinanza, il governo Meloni dove prenderà i soldi per coprire il buco?
Gli altri 191 mila continueranno a percepire il Reddito, anche se con l’interruzione di agosto. Ora il governo Meloni dovrà coprire un buco di 660 milioni.
Dove troverà le risorse per tappare questo enorme falla? Sposterà 500 milioni del programma Pon Spao finanziato con il ReactEu (un programma del Pnrr) e altri 175 milioni avanzati da Garanzia giovani per coprire lo sconto contributivo per assumere under 36 e donne. Le risorse così liberate da giovani e donne – 675 milioni – serviranno per mettere una (grande) pezza.