Tragedia in Yemen, dove è salito a 85 il numero delle persone morte nella calca nel corso di un evento di beneficenza organizzato nella capitale Sanaa, controllata dai ribelli. Stando alle prime notizie trapelate dai media locali, l’incidente si sarebbe verificato perché un gruppo di commercianti avrebbe iniziato a distribuire denaro ai presenti, senza coordinamento con le autorità, scatenando il panico. I due organizzatori sarebbero stati arrestati. Oltre ai morti, ci sarebbero anche decine di feriti in gravi condizioni.

Tragedia in Yemen: sale a 85 il bilancio delle vittime dell’incidente di Sanaa

Vestiti e oggetti personali sparsi sul pavimento, calpestati da centinaia di piedi. È quel che le foto ritraggono degli attimi immediatamente successivi ad una vera e propria tragedia consumatasi in Yemen, dove più di 85 persone sono morte e decine sono rimaste ferite per essere finite nella calca nel corso di un evento di beneficenza. Non è chiaro, per il momento, cosa abbia potuto seminare il panico: le autorità di Sanaa, capitale dello Yemen controllata dai ribelli, non hanno citato per ora le cause, né l’esatto numero delle vittime, accontentandosi di parlare di “decine di morti a seguito di una fuga precipitosa durante una caotica distribuzione di somme di denaro e cibo da parte di alcuni commercianti”.

Stando alle prime notizie trapelate dai media, la folla si sarebbe radunata attorno a un gruppo di commercianti intenti a distribuire denaro, l’equivalente di una decina di dollari, ai presenti, senza coordinarsi con le autorità. Un militare, nel tentativo di calmare gli animi, avrebbe quindi sparato un colpo di pistola in aria. Ma, in questo modo, avrebbe colpito un cavo elettrico che, esplodendo, avrebbe provocato un fuggi fuggi generale. Tra spintoni, calpestii e mancanza d’aria, diverse decine di persone avrebbero perso la vita. Altre sarebbero in gravi condizioni. “Un tragico e doloroso incidente”, lo ha definito il portavoce del ministero dell’Interno, generale di brigata Abdul-Khaleq Al-Ajri, ai microfoni dell’emittente televisiva Al-Masirah.

Stando alle parole di un addetto alla sicurezza, tra i morti ci sarebbero anche donne e bambini, mentre i feriti sarebbero almeno 50. Stanno facendo il giro del web, intanto, i filmati dell’incidente, che riprendono decine di corpi riversi a terra, ammassati, con altre persone che, nel tentativo di salvarsi, vi si arrampicano, cercando di farsi strada. Poi solo vestiti e scarpe abbandonati, macchie di sangue sul pavimento, desolazione. Le famiglie delle vittime dovrebbero ricevere circa 2mila dollari ciascuna, le persone ferite 400. I due commercianti ritenuti colpevoli di aver organizzato l’evento, invece, sono stati arrestati. Non è una novità, comunque, che persone ricche del posto decidano di distribuire pubblicamente cibo e soldi, soprattutto dallo scoppio della guerra.

La crisi umanitaria

Dall’inizio del conflitto, che dal 2014 vede fronteggiarsi i ribelli sciiti huthi, sostenuti dall’Iran, e il governo yemenita, sostenuto dalla comunità internazionale e, in particolare, dall’Arabia Saudita, il Paese è precipitato in una delle peggiori crisi umanitarie al mondo. Fino ad oggi, si stima che siano almeno 150mila le persone ad aver perso la vita, a cui si aggiungono milioni di sfollati. Per non parlare delle epidemie che dilagano, della mancanza di acqua potabile, cibo e servizi igienici essenziali.

Nella capitale Saana, dove al controllo ci sono gli Houthi, molti dipendenti pubblici non ricevono da anni il loro stipendio. Una svolta è arrivata solo nelle ultime settimane. Dopo intense negoziazioni, a inizio marzo Iran e Arabia Saudita hanno infatti ristabilito le loro relazioni diplomatiche, scambiandosi anche diversi prigionieri. In molti sperano che siano gli atti finali di una guerra che ha portato più di due terzi della popolazione ad essere bisognosa di aiuto e protezione.