Orsa jj4: “È a rischio il turismo della Regione. Le disdette fioccano già e poi passa l’idea che tutto il territorio sia infestato da orsi perché si è fatta una campagna, nella quale sostanzialmente, si vuole rappresentare il bisogno di intervento di salvaguardia come la centralità del ragionamento politico. Mentre invece il problema sta nel numero complessivo degli orsi che oggi abbiamo. Nessuno può fare il processo all’orso che ha aggredito il povero ragazzo. Stiamo facendo un ragionamento complessivo sul numero di orsi che oggi è attualmente in Trentino e che costituisce un enorme problema per la sicurezza dei cittadini“, così Alessandro Urzì, deputato di Fratelli d’Italia, intervenuto al Tg Plus di Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena.

L’animato dibattito sull’opportunità di abbattere l’orsa JJ4

La vicenda riguardante Jj4, l’orsa responsabile della morte in Trentino del giovane Andrea Papi, oltre a essere una sorta di caso giudiziario sta dividendo l’opinione pubblica, spaccata tra i favorevoli e i contrari all’abbattimento.

“Come si affronta la questione dell’orso catturato? E come affronteremo la questione degli altri 70, 80, 90 orsi che dovremo gestire? Abbattere è la prima possibilità – spiega Urzì. Oppure lo si trasferisce altrove. Ossia lo si preleva e lo si si trasferisce in un ambiente che ovviamente lo accoglie. Ma diteci dove sono disponibili ad accogliere questo e tutti gli altri animali. Oggi, indagando, avrei anche trovato un posto dove sarebbe possibile portarlo ma il trasferimento di un singolo animale ha un costo spropositato e la cattura non è un fatto semplice. Poi oggi dovremo gestire questo esemplare, domani dovremo gestire tutti gli altri 80-90 esemplari. Allora la questione politica qual è? La sorte di un orso o la sorte di un’intera comunità che vive in questo momento la pressione sociale e ambientale di un progetto così ambientalista che è letteralmente sfuggito di mano? Una delle procedure che potrebbe essere eseguita è la castrazione chimica, quindi senza bisogno di interventi chirurgici, sulla popolazione. Perché se non interveniamo i 120 orsi che abbiamo oggi, fra qualche anno saranno 240 perché la natura fa il suo corso. Siccome non è accaduto quello che si prevedeva, ossia che si disperdessero nell’arco alpino ma sono rimasti concentrati in una zona, in una Regione, avremo una concentrazione tale che cosa chiederemo? Chiederemo che gli abitanti si spostino di valle in valle perché così gli orsi possono vivere tranquillamente?”

Sul caso di JJ4 è in corso un procedimento legale che dovrà decidere la legittimità dell’ordinanza di abbattimento firmata l’8 aprile dal presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

La montagna non è il luogo solo degli orsi, ma è il luogo in cui anche l’uomo vive. Ha le sue attività, produce, alleva di animali, che altri animali sbranano, perché accade anche questo, e spesso nei ragionamenti questo argomento non compare. Insomma noi viviamo una situazione di autentiche emergenze per cui in questo momento di fare grandi filosofia tu come dovremmo comportarci, ignorando che abbiamo una emergenza da affrontare e da risolvere, poi le cause le potremo indagare e anche cercare le responsabilità che indubbiamente esistono. Le popolazioni non si interrogano necessariamente in questo su quale sarà il destino di quel singolo orso. Si interroga su quale sarà il loro destino domani quando usciranno di nuovo nel loro ambiente naturale, che è il bosco e che non sta come dire nella cartolina lontano ma circonda le case dove le persone vivono, hanno le loro attività. Ci sono intere vallate in cui le famiglie non fanno più uscire i bambini a giocare in giardino perché hanno paura che i bambini vengano aggrediti, non solo dall’orso ma anche dai lupi. Non lo sappiamo nel momento in cui ingaggiamo questa, come dire, dissertazione estremamente interessante da salotto rispetto al destino dell’orso che comunque ha assunto un atteggiamento di confidenza verso l’uomo. Ha avvicinato all’uomo, ne ha – posso dirlo brutalmente – assaggiato il sapore del sangue”, conclude il deputato Fdi.