Nuovo bonus contributivo in arrivo per aumentare gli stipendi a partire da maggio 2023. Si tratta del meccanismo già in vigore che ha permesso ai lavoratori di avere più soldi nel netto del cedolino di busta paga. Il nuovo aumento scatterebbe incrementando la percentuale di bonus contributivo sui redditi fino a 35mila euro lordi all’anno. Per effetto della riduzione contributiva, i lavoratori del settore pubblico e privato si ritroverebbero a pagare meno tasse e ad avere stipendi più pesanti. È una soluzione provvisoria, in attesa di ulteriori misure che possano incidere più efficacemente nella direzione del taglio del cuneo fiscale. Tra le misure più attese, la riforma fiscale e l’eventuale detassazione degli aumenti degli stipendi derivanti dal rinnovo dei contratti nazionali.
Nuovo bonus stipendi in arrivo sui contributi pagati in busta paga: ecco di cosa si tratta
Un nuovo bonus contributivo sarebbe in arrivo per aumentare gli stipendi dei lavoratori del settore pubblico e privato, analogamente al percorso di riduzione delle tasse che è stato già implementato nel 2022. Lo schema di taglio contributivo riguarderebbe i redditi fino a 35mila euro lordi all’anno sui quali verrebbe applicato lo sconto di un ulteriore punto percentuale dei contributi previdenziali a carico del lavoratore. Pertanto, ricalcando le classi reddituali del 2022, i lavoratori con stipendi fino a 25.000 euro all’anno lordi vedrebbero aumentare la percentuale del bonus contributivo dall’attuale 3% al 4%. Diversamente, la fascia di lavoratori con redditi da 25.000 a 35.000 euro lordi otterrebbero un incremento della percentuale di sconto fiscale che salirebbe dal 2% al 3%. I redditi presi a riferimento sono pari, rispettivamente, a 2.692 euro lordi mensili per il limite dei 35.000 euro all’anno e a 1.923 euro mensili per il tetto di 25.000 euro.
Nuovo bonus stipendi, ecco di quanto aumenterebbero le buste paga 2023
In concreto, gli aumenti degli stipendi si attesterebbero a meno di 10 euro netti al mese per chi guadagna entro i 15.000 euro all’anno lordi, mentre per i redditi più alti, fino a 35.000 euro, l’incremento sarebbe di circa 16 euro al mese. Le somme si aggiungerebbero agli aumenti del 2022. Già il governo Draghi aveva introdotto lo sconto contributivo a gennaio dell’anno scorso partendo da una percentuale dello 0,8%. Il successivo incremento, durante l’anno, ha aumentato i tagli al 2% e al 3%, a seconda della consistenza dei redditi annuali. L’ulteriore aumento del bonus contributivo scatterebbe a partire da maggio per rimanere in vigore fino al pagamento dei cedolini di dicembre 2023. Per l’anno prossimo, invece, la misura dovrà essere confermata dalla legge di Bilancio 2024.
Riforma fiscale e taglio del cuneo fiscale, le novità in arrivo
Del nuovo bonus contributivo ne ha anticipato le intenzioni del governo, il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni. Si tratterebbe di un piccolo passo nella direzione della riduzione del cuneo fiscale nell’ambito della riforma dell’Irpef che dovrà essere adottata nel prossimo anno. Il taglio di un ulteriore 1% nei cedolini di busta paga rientra tra gli obiettivi di riforma fiscale del Documento di economia e finanza (Def), approvato dal Consiglio dei ministri durante la scorsa settimana, in merito alla “moderazione salariale”. Tuttavia, si sta ragionando su pochi euro di differenza mensile, motivo per il quale il bonus contributivo sarebbe giudicato insufficiente. Proposte più concrete di aumento degli stipendi prenderebbero in esame la detassazione degli aumenti degli stipendi conseguenti ai rinnovi dei contratti, sia del settore pubblico che di quello privato.