Matteo Salvini è stato il “protagonista” del Question Time avvenuto oggi in Parlamento, dove il tema caldo ha riguardato la trasparenza degli autovelox in materia di sicurezza:
Condivido la necessità di regolamentare il codice degli autovelox, per evitare gli usi impropri, visto che in alcuni casi vengono usati dai Comuni e dagli Enti solo per fare cassa
Matteo Salvini audito alla Camera
L’obiettivo ultimo dev’essere quello di aumentare la sicurezza delle strade, questo il messaggio veicolato, “senza pesare sulle tasche degli automobilisti e motociclisti“. L’interrogazione odierna nei confronti del Ministro dei Trasporti verteva sull’ipotesi di introdurre una norma attuativa tramite decreto sulla localizzazione degli autovelox. Concetto che è passato e che comprenderà un pacchetto di misure più ampio sui sistemi di controllo della velocità.
Il tema degli autovelox-bancomat era stato sollevato dal Codacons nelle ultime ore. Secondo l’istituto guidato da Carlo Rienzi, nel 2021 sono stati recuperati 47 milioni di euro solo nelle principali 21 città italiane. Milano è la più intransigente, con 13 milioni, poi Genova e Torino. Ci sono poi dei casi eclatanti di piccoli comuni, come quello di Melpignano (Lecce) che ha contravvenzionato per oltre 5 milioni di euro, o Colle Santa Lucia (Belluno) per 550mila euro con appena 360 abitanti censiti.
Gli autovelox, se installati correttamente e nel rispetto delle leggi, possono contribuire a salvare vite umane. Troppo spesso però il loro utilizzo è finalizzato unicamente a coprire i buchi di bilancio dei comuni, con un doppio danno per i cittadini
Salvini, oltre al dossier autovelox spazio anche per le opere pubbliche
Nel Question Time il ministro Salvini ha parlato anche delle future grandi opere in programma, tra cui la cosiddetta “Gronda”. Essa fa parte di tre progetti che riguardano il capoluogo ligure, insieme alla “diga” e al Terzo Valico, e consentirà di rendere la linea ferroviaria Milano-Genova percorribile in meno di un’ora.
A bilancio l’opera pesa per 156 milioni di euro, ma i suoi benefici sono potenziali saranno enormi dato l’elevato volume di traffico. Il completamento è stimato entro il 2026.
Tornando al confronto con il Codacons, l’associazione boccia invece l’ipotesi di innalzamento a 150 km/h del limite di velocità in alcuni tratti autostradali. Nell’argomentazione, si legge come tale proposta sia ormai di vecchia data (la prima volta nel 2001) e non sia in grado di calcolare il peggioramento in materia di sicurezza rispetto a un quadro già da migliorare. Il 12,2% di sinistri, morti e feriti sulle nostre autostrade è causato proprio dall’eccesso di velocità (dati aggiornati al 2019).