Giornata di delibere per il Parlamento Europeo, che però trova anche modi e tempi per inviare una lettera di diffida all’Italia sui temi dei contratti a termine e sulle norme antiriciclaggio. Vediamo perché.
Contratti a termine, in Italia quasi 9 milioni quelli attivi nel 2022
Cominciamo dal tema dei contratti a termine. Secondo l’Eurocamera, in Italia c’è un abuso dei contratti a termine, a cui si abbinano condizioni spesso discriminatorie (specie nel settore pubblico). La lettera di diffida fa parte di un’istruttoria aperta nel luglio 2019, con la seguente ordinanza:
La normativa italiana non previene né sanziona in misura sufficiente l’utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato per diverse categorie di lavoratori del settore pubblico
Categorie che vengono successivamente identificate e comprendono un gruppo piuttosto ampio: insegnanti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario delle scuole pubbliche, operatori sanitari, lavoratori del settore dell’educazione artistica, musicale e coreutica superiore, personale dell’opera, personale degli istituti pubblici di ricerca, operatori forestali e personale volontario del corpo nazionale dei vigili del fuoco brigata.
Ma cosa dicono le leggi europee in materia di contratti a termine? In primis, di evitare la creazione di qualsiasi tipo di comportamento discriminatorio, tramite prevenzione ed eventuale sanzioni di chi ricorre sistematicamente a questa pratica.
La situazione relativa ai contratti a termine evidenzia l’esistenza di una problematica. Secondo Dataroom, nel 2022 sono stati attivati oltre 8,5 milioni di contratti a termine, mentre nel 2021 erano 7,7 milioni. In più, il rapporto dell’Inapp (Istituto Nazionale per le Politiche Pubbliche), stabilisce che solamente il 35-40% dei lavoratori con contratti a termine riesce ad ottenere un contratto a tempo indeterminato. Di fronte a questi dati, il Governo Meloni ha sin da subito annunciato l’introduzione di specifici incentivi per assumere a tempo indeterminato. Misure che dovrebbero sdoganare il Decreto Dignità e che vedremo nel prossimo Decreto Lavoro.
Un altro dossier sul complicato sull’asse Roma-Bruxelles, cui servirà una risposta pratica entro due mesi. In caso di mancato assolvimento, la Commisisone Ue sposterà il caso alla Corte di giustizia continentale.
Sanzione anche sull’antiriciclaggio
Tuttavia, le inadempienze del nostro Paese riguardano anche il mancato corretto recepimento della direttiva Ue in materia di antiriciclaggio. Sotto questo aspetto, l’Italia è coinvolta insieme alla Lettonia e al Portogallo, ma è una magra consolazione. La Commissione europea ha individuato diversi casi di mancata conformità su aspetti ritenuti “fondamentali come (è il caso dell’Italia), la licenza o regolamentazione dei prestatori di servizi.
Le norme antiriciclaggio sono uno strumento importante nella lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Le lacune legislative di uno Stato membro si ripercuotono sull’insieme dell’Ue
Estratto della nota Ue
Di recente, tra l’altro, l’Ue ha approvato un aggiornamento del cosiddetto “pacchetto antiriciclaggio”, proprio nel tentativo di serrare le maglie. Esso è composto dal nuovo regolamento, con novità sul tema della due diligence e sull’uso di strumenti anonimi come le cryptovalute e il crowdunfing, dalle nuove disposizioni in materia di vigilanza e della costituzione dell’Unità di Informazione Finanziaria, e infine dell’istituzione dell’Autorità Europea Antiriciclaggio.