La NATO, acronimo di North Atlantics Treaty Organization (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord), è un’alleanza militare intergovernativa per la difesa con un’area d’azione di circa 27.300.000 km2; composta da trentuno stati membri, di cui dodici fondatori. Il quartier generale della NATO è a Bruxelles in Belgio mentre il quartier generale militare è situato nella città di Mons, anch’essa in Belgio.
L’alleanza costituisce un sistema per la sicurezza collettiva attraverso il quale gli stati membri, e indipendenti, s’impegnano alla difesa reciproca nel caso di attacchi da terzi. Le operazioni di difesa collettiva sono condotte e disciplinate dall’Articolo 5 del trattato di Washington; attraverso il quale, ogni membro, può richiedere l’intervento militare dell’intera alleanza qualora sia oggetto di violazioni alla propria integrità territoriale.
Istituita dopo la fine della seconda guerra mondiale con il Patto Atlantico, firmato a Washington il 4 aprile del 1949 dai dodici paesi fondatori (Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Stati Uniti) entrò in vigore il 24 agosto dello stesso anno.
L’alleanza fu creata per fronteggiare la minaccia espansionistica dall’Unione Sovietica che, alla fine della seconda guerra mondiale, si contendeva con gli USA il primato di superpotenza militare vincitrice del conflitto. Il Patto Atlantico si dimostrò decisivo, in particolar modo durante la guerra fredda, per:
- Scoraggiare l’espansionismo sovietico.
- Proibire la rinascita del militarismo nazionalista in Europa attraverso una forte presenza Nordamericana nel continente.
- Incoraggiare l’integrazione politica europea.
NATO, un’alleanza politica e militare
L’obiettivo principale della NATO è di garantire la sicurezza e la libertà dei paesi membri attraverso strumenti politici e militari.
La democrazia è uno dei principi su cui l’alleanza è fondata; ciò permette, a tutti gli stati membri, di partecipare attivamente alle assemblee organizzate nel quartier generale di Bruxelles. Inoltre, ogni paese membro, ai sensi dell’articolo 4 del trattato della NATO che afferma:
“Le Parti si consulteranno ogniqualvolta, a giudizio di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle Parti siano minacciate.”
Nato
Ha piena facoltà di presentare all’assemblea ogni questione che possa rappresentare un pericolo per la sicurezza territoriale sia di un singolo stato sia dell’intera alleanza.
Durante le assemblee della NATO, alle quali partecipano le delegazioni di rappresentanza di tutti gli stati membri dell’Alleanza, si svolgono regolarmente delle consultazioni; attraverso le quali sono esaminate i dossier sia d’interesse collettivo, che riguardano la tutela dell’integrità territoriale e la pace dell’intera Alleanza, ma possono essere esaminate anche temi riferiti a un singolo stato membro.
Con il processo decisionale basato sul consenso, il che significa che tutti gli stati membri s’impegnano, con ripetute consultazioni qualora sia necessario, ad adottare una strategia comune e condivisa da tutti, l’assemblea permette di adottare una linea d’azione comune con il rispetto del principio democratico sul quale l’Alleanza è fondata. Una decisione della NATO è quindi l’espressione dell’unanimità collettiva dell’intera alleanza che, con sforzi comuni, s’impegna per raggiungere un obiettivo vantaggioso per tutti gli stati membri.
Per l’intera alleanza la tempestività, con la quale le delegazioni dei vari stati membri si riuniscono per le consultazioni, è fondamentale per garantire decisioni rapide e idonee per affrontare minacce imminenti e impreviste. Per questo, tutti gli stati membri hanno delle delegazioni permanenti presso il quartier generale di Bruxelles, che permettono di organizzare consultazioni rapide e tempestive.
Nel 1949, data nella quale attraverso il patto Atlantico fu ufficializzata l’Alleanza NATO, l’obiettivo principale era quello di contrastare l’espansionismo dell’Unione Sovietica e quindi di tutelare l’integrità territoriale degli stati europei. Per questo, tutti i dodici stati fondatori dell’alleanza NATO concordarono sull’adottare il principio della difesa collettiva. Regolato dall’articolo 5, e invocato per la prima volta nella storia della NATO dopo gli attacchi terroristici dell’undici settembre agli USA, il principio della difesa collettiva stabilisce che un attacco diretto contro uno stato membro dell’alleanza è considerato come un attacco diretto contro l’intera alleanza.
Qualora uno stato membro dell’alleanza, esposto ad attacco diretto da terzi, invochi l’articolo 5; gli stati membri dell’alleanza possono fornire qualsiasi forma di assistenza, militare, sanitaria, diplomatica e logistica, ritenuta idonea per affrontare la crisi.
Articolo 5
Le Parti convengono che un attacco armato contro uno o più di loro in Europa o Nord America sarà considerato un attacco contro tutti loro e convengono pertanto che, se tale attacco armato si verifica, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettiva riconosciuto dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, assisterà la Parte o le Parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre Parti, le azioni che riterrà necessarie, compreso l’uso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza della regione dell’Atlantico settentrionale.
Questo articolo è completato dall’articolo 6, che stabilisce:
Articolo 61
“Ai fini dell’articolo 5, si considera che un attacco armato contro una o più Parti comprenda un attacco armato:
- sul territorio di una delle parti in Europa o nell’America del Nord, sui dipartimenti algerini della Francia, sul territorio della Turchia o sulle isole soggette alla giurisdizione di una delle Parti nella zona dell’Atlantico settentrionale a nord del Tropico del Cancro;
- sulle forze, sulle navi o sugli aeromobili di una delle Parti, quando si trovano all’interno o sopra questi territori o qualsiasi altra area in Europa in cui le forze di occupazione di una delle Parti erano di stanza alla data di entrata in vigore del Trattato o il Mar Mediterraneo o l’area dell’Atlantico settentrionale a nord del Tropico del Cancro.”
Il ruolo della NATO nella gestione delle crisi
Un’alleanza estesa sia a livello geografico, con circa 27.300.000 km2 di territorio, che riguardo ai trentuno stati membri alleati; è costantemente esposta al rischio di crisi sia di natura militare, con escalation nei territori limitrofi ai confini geografici dell’alleanza, ma anche a crisi umanitarie; che possono richiedere l’intervento di missioni umanitarie per soccorrere la popolazione sia degli stati membri, ma anche per prestare soccorso a stati al di fuori dell’alleanza.
Per questo, la gestione della crisi è una dei compiti principali della NATO. Attraverso l’utilizzo di personale molto specializzato in vari settori, e con il dispiegamento di mezzi molto tecnologici, i corpi speciali della NATO sono in grado di operare, in condizioni di estrema sicurezza, per prestare supporto militare, sanitario e logistico in ambienti ostili.
Tra i punti di forza che rendono la NATO, un’Alleanza con eccellenti capacità nella gestione delle crisi si può essere indicare:
- Consolidata esperienza e ampia disponibilità di equipaggiamenti idonei per affrontare ogni tipo di operazioni.
- Elevata capacità di coordinamento delle forze militari, che permette di affrontare e gestire ogni scenario di crisi; dalle minacce alla sicurezza territoriale, passando per le crisi umanitarie.
- Sessioni di addestramento costanti, per rendere i reparti militari idonei e preparati per affrontare ogni evenienza.
- Ampia disponibilità di personale militare, sanitario e diplomatico; la disponibilità di svariate figure professionale è un requisito fondamentale per la gestione di ogni tipologia di crisi.
Il concetto strategico
La NATO è un’alleanza fondata, ed evoluta, con l’obiettivo di creare un modello di vita sociale basato sulla pace tra i popoli, il rispetto dei diritti umani e l’integrità territoriale.
Il concetto strategico è il cuore pulsante dell’intera Alleanza; permette di affermare l’indispensabilità della NATO come garanzia per la sicurezza euro-atlantica, e la natura difensiva, contro violazioni territoriali, sulla quale l’alleanza è fondata.
Con attività di consultazioni costanti i leader, degli stati membri dell’Alleanza, possono confrontarsi sulla road-map più efficace per garantire un elevato indice di sicurezza territoriale; necessario a scoraggiare, e affrontare, qualsiasi tipo di minaccia alla sicurezza della popolazione e dei confini geografici.
Il processo di pianificazione della difesa della NATO (NDPP), permette di organizzare il sistema di difesa dell’intera Alleanza; ogni stato membro può partecipare attivamente al potenziamento militare e bellico dell’Alleanza, con libertà individuale dei settori militari e tecnici nei quali convogliare gli investimenti.
Con sessioni di consultazioni costanti, presiedute dalle delegazioni degli stati membri, sono definiti i settori di maggiore interesse strategico nei quali, ogni stato membro, ha facoltà d’investimento per rafforzare contemporaneamente sia la propria capacità tecnica/militare individuale; ma allo stesso tempo contribuendo al potenziamento collettivo dell’Alleanza.
Pianificazione della difesa
La NATO è un Alleanza fondata prettamente per garantire la difesa e l’integrità territoriale dei singoli stati membri. Anche se la diplomazia, all’interno dell’Alleanza, è sempre stata promossa come lo strumento migliore per affrontare le crisi, istaurando canali di dialogo in grado di risolvere le tensioni; la NATO ha un’ampia, quanto tecnologicamente avanzata, gamma di mezzi militari con i quali affrontare le possibili escalation alle quali, dei territori geograficamente cosi ampi, può essere esposto.
Pertanto l’Alleanza, al fine di garantire un adeguato indice di protezione territoriale e sociale delle popolazioni degli stati membri, conduce costanti operazioni militari congiunte tra gli eserciti degli stati membri; che permettono all’Alleanza di sviluppare una capacità di reazione idonea per affrontare le possibili minacce esterne.
Durante le esercitazioni congiunte, possono essere riprodotti tipici scenari di crisi dovuti alla violazione dei confini territoriali su terra, aria e mare; in questo modo è testata la capacità di reazione dei singoli eserciti. Mediante accurati report, possono essere adottate le opportune strategie utili a minimizzare i tempi di reazione, fondamentali per affrontare violazioni territoriali dello spazio aereo di uno stato membro, ma allo stesso tempo possono essere sviluppate capacità di cooperazione tra più eserciti; utili per migliorare l’efficienza delle operazioni congiunte di pattugliamento dello spazio marittimo dell’Alleanza.
La pianificazione della difesa è pertanto garantita da:
- Un’adeguata capacità di difesa militare.
- Capacità di sostenere operazioni congiunte tra gli eserciti degli stati membri.
- Mantenere in attivo contingenti militari, con idonei equipaggiamenti, in grado di essere rapidamente dislocati in varie aree geografiche dell’Alleanza in caso sia invocato l’articolo cinque.
- Esercitazioni pianificate per l’addestramento ad affrontare possibili scenari di escalation militari.
- Sviluppo d’idonee capacità di reazione in caso di attacchi missilistici che richiedono una reazione di difesa immediata.
- Sviluppo d’idonee capacità per neutralizzare possibili attacchi con armi biologiche e chimiche.
NATO Response Force
La NATO Response Force, indicata con l’acronimo NRF, è una forza militare multinazionale molto versatile composta con reparti di terra, di cielo e di mare; tecnologicamente equipaggiati per affrontare i possibili scenari di crisi militare, ma anche in grado di operare per il soccorso alle popolazioni civili colpite da calamità.
Nel 2014, al fine di migliorare le capacità di risposta della NATO Response Force e renderla più competitiva nel garantire la difesa collettiva, è stata creata, al suo interno, una divisione Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), ancor più specializzata e tecnologicamente idonea ad affrontare missioni di soccorso; sia sul territorio dell’Alleanza ma anche al di fuori dei confini geografici della NATO.
Dal 1949 a oggi, le tappe della storia della NATO
Dal lontano 4 aprile del 1949, quando a Washington i dodici paesi fondatori firmavano il Patto Atlantico creando l’Alleanza NATO destinata, come una pietra miliare, a segnare l’alba di una nuova era basata sull’integrità territoriale e il rispetto dei diritti umani; fino a oggi, la storia dell’Alleanza NATO è costernata di tappe fondamentali che hanno reso possibile la creazione, lo sviluppo e l’esistenza di un’alleanza fondamentale per la sussistenza del modello di vita occidentale basato sul rispetto dei diritti umani e la pace tra i popoli.
Oltre settanta anni di storia
- 4 Aprile 1949
A Washington, i dodici stati membri fondatori firmavano il Patto Atlantico; nasceva così l’Alleanza NATO.
- Febbraio 1952
L’adesione e l’ingresso nell’alleanza della Grecia e della Turchia, segna il primo allargamento della NATO.
- Maggio 1952
Stati Uniti, Regno Unito e Francia cessano l’occupazione della Germania Ovest, invitando il paese ad aderire all’Alleanza NATO.
- 9 maggio 1955
L’adesione alla NATO della Germania Ovest è conclusa; il paese entra a far parte dell’Alleanza Atlantica.
- 14 maggio1955
L’Unione Sovietica, come risposta all’Alleanza NATO stipulata tra i paesi occidentali, sottoscrive il Patto di Varsavia con i suoi stati satelliti.
- 1966
La Francia ufficializza la sua uscita dal comando militare NATO; gli intenti di Parigi erano di ottenere una maggiore autonomia sia nella gestione del programma di difesa nazionale, ma anche per il programma nucleare puntando a consolidare la propria autonomia.
- 3 maggio 1982
È ufficializzato il processo di adesione della Spagna all’Alleanza NATO.
- 1990
Con l’unificazione della Germania, dopo la caduta del muro di Berlino, anche i territori della Germania Est, che in precedenza erano controllati dall’Unione Sovietica, entrano a far parte della NATO.
- 1° luglio 1991
Il Patto di Varsavia, creato dall’Unione Sovietica come risposta alla NATO, è sciolto.
- 10 – 11 gennaio 1994
A Bruxelles, sede del quartier generale della NATO, è creato il “Partenariato per la Pace” con stati neutrali come la Svizzera e stati al di fuori dell’Alleanza come la Russia.
- 8 luglio 1997
Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca sono invitate ad aderire all’Alleanza NATO.
- 24 marzo 1999
L’Alleanza NATO svolge la sua prima missione militare durante la guerra del Kosovo; lo scopo della missione, della durata di undici settimane, era il soccorso delle popolazioni albanesi – kosovare.
- 12 settembre 2001
Per la prima volta nella storia dell’Alleanza NATO, a seguito dell’attentato terroristico dell’11 settembre negli USA, è invocato l’articolo 5.
- 28 maggio 2002
Nel vertice NATO, condotto nella base aerea di Pratica di Mare a Roma, è adottata la “Dichiarazione del summit di Roma” con il quale si ufficializza il “Consiglio a 20” con la Russia.
- 21 novembre 2002
Al vertice di Praga, svolto in Repubblica Ceca, sono aperti i colloqui per l’unione all’Alleanza NATO con Estonia, Lettonia, Lituania, Slovenia, Slovacchia, Bulgaria e Romania.
- 10 febbraio 2003
Francia e Belgio interrompono la procedura del tacito assenso che si riferisce alle misure protettive da adottare a sostegno della Turchia in caso di conflitto militare con l’Iraq.
- 16 aprile 2003
Su richiesta della Germania e dei Paesi Bassi, la NATO assume il comando dell’International Security Assistance Force in Afganistan.
- 29 marzo 2004
Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia completano il processo di adesione alla NATO. Si ufficializza il quinto allargamento nella storia dell’Alleanza.
- 2008
Albania e Croazia sono ufficialmente invitate a unirsi all’Alleanza NATO.
- Marzo 2009
La Francia, dopo ben quarantatré anni di assenza, comunica la volontà di voler rientrare nel comando militare dell’Alleanza.
- Aprile 2009
Al termine del processo di adesione dell’Albania e della Croazia, è ufficializzato il sesto allargamento della NATO.
- 23 – 24 marzo 2011
L’Alleanza NATO conduce operazioni militari navali e aeree, a supporto della popolazione civile coinvolte nella prima guerra civile libica, contro le forze lealiste del regime Mu’ammar Gheddaffi.
- 2 dicembre 2015
Il Montenegro riceve l’invito ufficiale per aderire all’Alleanza NATO.
- 2017
È ufficializzata l’adesione del Montenegro all’Alleanza NATO.
- 12 luglio 2018
La Macedonia del Nord riceve l’invito ufficiale della NATO per aderire all’Alleanza.
- 6 febbraio 2019
È firmato, da ventinove rappresentanti di stati membri NATO, il protocollo per l’ingresso ufficiale della Macedonia del Nord all’Alleanza NATO. Il protocollo permetterà alla Macedonia del Nord di partecipare all’assemblea NATO con lo status di “invitato”.
- 20 marzo 2020
L’adesione della Macedonia del Nord all’Alleanza NATO è ufficializzata.
- 18 maggio 2022
Come conseguenza dell’invasione militare che la Russia ha condotto sul territorio ucraino, gli ambasciatori di Finlandia e Svezia hanno formalizzato ufficialmente la richiesta di adesione all’Alleanza NATO.
Le richieste di adesione di Finlandia e Svezia, fin ora stati neutrali, ricevono un forte peso internazionale.
- 29 giugno 2022
La richiesta di adesione della Finlandia è ufficializzata dal quartier generale della NATO mentre, la medesima richiesta varata dalla Svezia è sottoposta al veto turco a causa delle ostilità esistenti tra Turchia e Svezia per il dossier curdo.
- 4 aprile 2023
La Finlandia diventa ufficialmente il 31° stato membro dell’Alleanza NATO.
Da quel lontano 4 aprile del 1949 quando a Washington, i dodici stati fondatori, si riunivano per firmare il Trattato Atlantico per creare l’Alleanza NATO, il cui motto “Animus in consulendo liber” (una mente libera nel prendere decisioni) gettava le basi per la pace e la cooperazione tra le sponde opposte dell’Atlantico; fino all’adesione della Finlandia, storicamente considerato uno stato neutrale, la NATO è sinonimo di sicurezza, stabilità e pace tra i popoli.
Gianni Truini