Per l’azienda era in malattia, in realtà era in trasferta in Europa per seguire la sua squadra del cuore, la Roma. Ora un dipendente di un’azienda con partecipazione pubblica rischia grosso, fino all’accusa di truffa aggravata. E’ quello che prevede, per questi casi, l’articolo 640 del codice penale.
A scoprire l’inganno dello sfegatato tifoso è stato il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Rieti. E’ il nucleo che si occupa della tutela degli interessi dei mercati, dei consumatori e della collettività nel suo complesso. La guardia di finanza, settimana dopo settimana, ha messo insieme i pezzi ed ha ricostruito quanto accaduto. E’ stata una lunga indagine svolta in materia di legalità nella Pubblica Amministrazione. Il lavoratore in questione è dipendente di una società partecipata dalla pubblica amministrazione e quindi esercente un servizio di pubblica utilità. Alla fine delle attività investigative è emerso quanto l’uomo aveva commesso. Durante gli accertamenti, è venuto fuori che il lavoratore è vero che risultava assente dal servizio per malattia. Era anche vero però che, incrociando tutti i tempi e gli eventi di cui gli investigatori sono venuti a conoscenza, nello stesso periodo si era invece recato all’estero per assistere ad una partita di calcio della squadra del cuore impegnata nelle Coppe Europee. Nello specifico era la Roma che, nella passata stagione, disputava la competizione europea, Conference League. Nello specifico, proprio in quei giorni a quanto pare, mentre dichiarava di essere a casa per malattia, in realtà era andato a Sofia per vedere la partita (contro il Cska vinta dai giallorossi per 3 a 2). I fatti risalgono al dicembre dei 2021, la partita in questione è stata disputata il giorno 9.
Lavoratore dipendente di una società a partecipazione pubblica, andava a vedere la Roma in trasferta mentre era in malattia
E’ stato un lavoro, quello fatto dagli agenti della guardia di finanza, certosino durante il quale sono stati messi a confronto tutti i dati che gli investigatori sono riusciti a raccogliere nel tempo. Questo hanno fatto gli investigatori. Le indagini delegate svolte sono servite a mettere a confronto tutti gli elementi: dall’esito dell’esame dei tabulati telefonici dell’utenza mobile in uso al soggetto denunciato, alle liste di imbarco dei voli – da e verso il paese estero in cui lo stesso si era recato – fino all’elenco di chi ha comprato i biglietti per poter assistere all’evento calcistico internazionale in questione. Tutto quello che poteva consentire di confermare, ed anzi rafforzare, l’esistenza di comportamenti considerati ‘delittuosi’ a carico del dipendente che si è macchiato dell’inganno. Il compito della Guardia di finanza è stato anche quello di individuare, quale parte offesa dal reato, la Società Pubblica che aveva retribuito proprio al lavoratore, le giornate di assenza per malattia.
L’irregolarità scoperta dalla Guardia di Finanza, ora il lavoratore rischia grosso
La conseguenza è stata inevitabile, il dipendente è stato deferito per la violazione agli articoli 48 e 61 n. 2), 479 e 640 commi 1 e 2 n.(1) del Codice Penale. I fatti, come si diceva, risalgono al 9 dicembre del 2021, giorno della partita della As Roma contro il Cska Sofia. Secondo le indagini svolte, proprio quando il tifoso si era recato in Bulgaria, per assistere al match di Conference League. Una trasferta vittoriosa, con i giallorossi che si imposero per 3 a 2 ottenendo il passaggio del turno agli ottavi di finale della competizione europea (poi vinta proprio dalla squadra di Mourinho). Ora rischia grosso il lavoratore, visto che, secondo quanto riporta il codice Penale: Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032. In più, secondo i commi dello stesso articolo: La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da euro 309 a euro 1.549; 1) se il fatto è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico o dell’Unione europea o col pretesto di far esonerare taluno dal servizio militare.
A poco probabilmente potrebbe servire al lavoratore per evitare di incorrere in sanzioni, il suggerimento dato da uno dei tanti tifosi della Roma che, venuto a conoscenza della vicenda, ha risposto così commentando sui social: “La mia malattia si chiama Roma, spiegagli questo. E voi andate a dirgli qualcosa..”