Violenta minorenne ai Giardini Margherita di Bologna, un 30enne finisce in manette. Ci sono voluti mesi di indagini e analisi, ma alla fine il colpevole è finito in manette. Un uomo è stato arrestato con l’accusa di aver violentato una 17enne, lo scorso 14 settembre a Bologna ai Giardini Margherita. L’aggressore è stato incastrato dalle sue tracce genetiche, lasciate su di un fazzoletto che aveva utilizzato per pulirsi dopo l’atto sessuale.
Violenta minorenne ai Giardini Margherita di Bologna, la storia
La ragazza aveva incontrato l’uomo, un tunisino di 30 anni, la sera del 14 settembre. I due avevano passato la serata insieme chiacchierando in un luogo appartato dei Giardini Margherita di Bologna, fumando e bevendo birra. Dopo diverse parole e qualche goccia di alcol, il 30enne passa alle vie di fatto cercando un approccio più fisico, volto al raggiungimento di possedere il corpo della minorenne. La ragazza però non ci sta e rifiuta categoricamente, così l’uomo usa la forza e la violenta. Il tunisino, dopo essersi pulito con un fazzolettino di carta, si era poi allontanato dal luogo dell’aggressione a bordo del suo monopattino.
La ragazzina, subito dopo l’aggressione sessuale, fu soccorsa da una cittadina che chiamò il 112: prima di salire sull’ambulanza per essere accompagnata al pronto soccorso, raccontò nei dettagli ai militari la violenza subita: disse di essere stata avvicinata da uno sconosciuto, intento a fumare una canna e bere una birra, mentre si trovava seduta su un’altalena nell’area giochi del parco.
L’area è stata battuta dai Carabinieri che hanno ritrovato, oltre al fazzoletto usato, anche un mozzicone di sigaretta e la bottiglia di birra: reperti poi inviati al Ris di Parma per estrapolare il profilo biologico e dattiloscopico dell’autore del reato. I Carabinieri hanno così arrestato il tunisino con l’accusa di violenza sessuale. Il 30enne, disoccupato e irregolare in Italia, era già noto alle forze dell’ordine per precedenti contro il patrimonio e in materia di sostanze stupefacenti.