Come non perdere la memoria? Il quesito è posto da molte persone perché la perdita di lucidità in tal senso rappresenta il lento passaggio dall’età adulta a quella che viene definita terza” che spaventa tutti e, a detta degli psicologi, un po’ ci mette in ansia fin dai trent’anni. Se è vero che si è molto studiato su questo item, da qualche mese un nuovo importante tassello è stato aggiunto al mosaico. Uno studio in Cina, infatti, ha fatto emergere una evidente correlazione tra la perdita di memoria e lo stile di vita condotto. Semplificando il risultato della ricerca, a parità d’età dei soggetti studiati, la discriminante sembrerebbe stare nelle scelte alimentari e nelle abitudini quotidiane di sonno e attività fisica. Sarebbe un concetto basilare per contrastare il fenomeno anche con una corretta informazione preventiva sui soggetti a rischio. Vediamo più nel dettaglio cosa ci dicono gli esperti.
Cos’è la memoria
Non si può capire come non perdere la memoria senza stabilire cosa essa sia. Partiamo con lo spiegare che si tratta di una funzione base della vita quotidiana che ha come peculiarità quella del diminuire in parallelo all’avanzare dell’età andando quindi a toccare progressivamente la produttività personale fino ad un vero e proprio rischio di demenza. Diventa salvifico per tutta l’umanità moderna studiare un modo per arrestare o, per lo meno, rallentare il fenomeno. In tal senso si è mossa la ricerca del Centro nazionale per i disturbi neurologici di Pechino.
Come non perdere la memoria: lo studio
Il blog di settore BenEssere snocciola i numeri e il contesto in cui è stato svolto questo lavoro su come non perdere la memoria:
“I ricercatori hanno analizzato 29.000 adulti di età superiore ai 60 anni con funzione cognitiva normale che hanno partecipato allo studio China Cognition and Aging Study. All’inizio dello studio, nel 2009, la funzione della memoria è stata misurata con test e le persone sono state studiate per il loro gene Apoe (il gene che influenza la comparsa del morbo di Alzheimer, ndr.). I soggetti sono stati poi monitorati per 10 anni con valutazioni periodiche. Le persone con il gene Apoe, che hanno avuto una vita sana nel complesso, hanno riscontrato un tasso di declino della memoria più lento rispetto a quelli con Apoe e dunque meno sani.”
Come non perdere la memoria: la scoperta
Cosa è emerso alla fine di questi studi? Che, per non perdere colpi con la testa, è importante adottare uno stile di vita sano che combina i seguenti 6 fattori:
- seguire una dieta equilibrata
- svolgere esercizio fisico regolare
- mantenere un contatto sociale attivo
- impegnarsi in costante attività cognitiva
- non fumare
- non bere alcolici
Altri consigli
Tra questi fattori allenare la mente era pratica nota da anni mentre sono una novità altri consigli usciti dallo studio cinese sul tema che riportiamo di seguito:
- per una dieta sana, che evita problemi come il colon irritabile, assumere almeno 7 dei seguenti 12 gruppi alimentari: frutta, verdura, pesce, carne, latticini, sale, olio, uova, cereali, legumi, noci e tè
- almeno due volte a settimana scrivere, leggere, giocare a carte o fare altri giochi che impegnino la mente
- impegnarsi in attività fisica per più di 150 minuti a settimana mantenendo un’intensità moderata o per più di 75 minuti a settimana ma con un’intensità alta
- non dimenticare i contatti sociali impegnandosi a visitare con costanza la famiglia e gli amici e partecipando a eventi e/o andando alle feste
Le dichiarazioni
Per concludere questo viaggio su quanto emerso dalla ricerca cinese su come non perdere la memoria, riportiamo quanto dichiarato dalla dott.ssa Susan Mitchell, Responsabile della Politica presso Alzheimer’s Research Uk, che ha così commentato il lavoro:
“Si tratta di uno studio ben condotto, che ha seguito le persone per un lungo periodo di tempo e aggiunge prove sostanziali che uno stile di vita sano può aiutare a sostenere la memoria e le capacità di pensiero con l’avanzare dell’età.”
C’è, quindi, da ricordare di impegnarsi attraverso i modi spiegati a rallentare il tasso di declino della memoria, così da ridurre il rischio di demenza e godere di una migliore qualità di vita da anziani.