Ci sono due sospettati per la morte di Luca Tisi, il senzatetto ucciso con oltre 30 coltellate a Udine, lo scorso sabato mattina. Stando a quanto riportato da fonti locali, il blitz dei carabinieri, coordinati da Francesco Leo, sarebbe partito attorno alle 9 e 30 di oggi, 19 aprile, in via Tiberio Deciani. Le persone tratte in arresto si troverebbero in questura, dove, nelle prossime ore, saranno ascoltate dagli inquirenti. La comunità locale, sconvolta da quanto accaduto, si sta intanto mobilitando per dare all’uomo un funerale che si rispetti e, forse, anche una targa in sua memoria. Nessuno riesce a spiegarsi perché sia stato preso di mira.

Fermate due persone per il caso del senzatetto ucciso a Udine

Era stato trovato senza vita nella galleria dell’ex cinema Capitol, il corpo di Luca Tisi, il clochard 58enne ucciso con oltre 30 coltellate. A dare l’allarme era stata una ragazza che, uscendo di casa per andare a lavoro, all’alba di sabato mattina scorso, aveva notato il cadavere dell’uomo, riverso a terra in una pozza di sangue, chiamando i soccorsi e attirando l’attenzione dell’addetto alla vigilanza dell’area. Al loro arrivo, i sanitari del 118 avevano provato a rianimarlo, invano. Dai primi rilievi effettuati sul corpo era emerso che il senzatetto, benvoluto da tutti in città, era morto dopo aver ricevuto un colpo talmente potente da perforargli la scatola cranica. Al vaglio della scientifica ci sarebbe un cric rinvenuto a pochi metri di distanza dal luogo di ritrovamento del corpo, che potrebbe essere stato usato per colpire la vittima.

Nel caso sarebbero coinvolti due uomini. Entrambi, nelle scorse ore, sono stati fermati dai carabinieri della compagnia locale e trasportati in questura, dove dovranno rispondere alle domande degli inquirenti. Di loro non si conoscono le generalità, ma si sa che condividono lo stesso appartamento, al civico 16 di via Tiberio Deciani. Proprio lì sarebbero stati arrestati.

Questa mattina mi è suonato il campanello e quando mi sono affacciata dalla finestra ho visto un ragazzo straniero che mi chiedeva aiuto e che voleva salire da me. Io gli ho detto di no e lui si è allontanato lungo la via. Poi è stato fermato,

ha raccontato una vicina di casa, Barbara Braidic, ai microfoni del Messaggero Veneto. L’ipotesi, per il momento, è che possano aver agito con premeditazione, programmando tutto nei minimi dettagli. Difficilmente, viste le modalità omicidarie, potrebbe essersi trattato di una rapina finita male. Chi conosceva il 58enne lo ricorda con affetto e sostiene che, escluso un episodio risalente a tanti anni fa, non era mai finito nei guai. Non è chiaro, quindi, perché possa essere stato preso di mira. A dirlo saranno le indagini.

Stiamo svolgendo degli accertamenti che potrebbero portare sviluppi immediati nell’inchiesta, anche in base all’esito degli accertamenti che si stanno ultimando in questi minuti,

ha spiegato il procuratore, Massimo Lia, ai microfoni dell’Ansa.

La colletta per i funerali della vittima

Mentre si cerca di fare luce sulla vicenda, ad Udine i residenti si stanno mobilitando da giorni per cercare di raccogliere il denaro necessario a contribuire all’ultimo saluto del 58enne e, forse, anche per una targa in suo ricordo. Nel luogo di ritrovamento del corpo, intanto, sarebbero stati lasciati messaggi, fiori e bigliettini. In tanti lo ricordano con affetto.

Nato a San Vito al Tagliamento, figlio di un ex medico di base (deceduto) e di un’insegnante, residenti a Zoppola, Tisi aveva deciso consapevolmente di vivere in strada. Una scelta coraggiosa, che però l’aveva portato, negli anni, ad allontanarsi dalla sua famiglia. Nella città friulana aveva trovato supporto e accoglienza. Ma alla fine, senza motivo, lo stesso luogo lo ha strappato alla vita.