Dopo la sconfitta nella gara di andata, la Roma di Mourinho riparte dallo Stadio Olimpico per sfidare il Feyenoord e giocarsi la qualificazione alla semifinale di UEFA Europa League. Ai giallorossi spetta il compito di rimontare il risultato di 1-0 acquisito in Olanda (RIVIVI QUI LA CRONACA).

José Mourinho, specialista delle coppe europee, non vuole rinunciare a questo percorso e alla vigilia della sfida tra Roma e Feyenoord ha presentato la gara in conferenza stampa. Di seguito le sue parole: Sono a Trigoria da due giorniriporta TMW. Sono uscito lunedì per andare a trovare un amico, poi sono tornato e non sono mai uscito. Tutto ciò che c’è fuori da Trigoria non lo sento: sono tranquillo, ma è una tranquillità strana, che non è vera a 24 ore da una gara così. E’ una partita bella da giocare, c’è un risultato negativo ma la qualificazione è aperta. E lo stadio è dalla nostra partita: sicuramente domani vorranno giocare la partita con noi”. 

Roma-Feyenoord, le parole di Mourinho

Proseguendo, Mourinho ha parlato dell’importanza del supporto dei tifosi della Roma contro il Feyenoord. Io voglio 67mila giocatori in più. Spettatori è una cosa, spettatori/giocatori è un’altra cosa. L’obiettivo sarà dare tutto”.

Qualche parola su Dybala, ancora in dubbio a seguito dell’infortunio accusato all’andata. Riuscirà la Joya a recuperare? Questa la risposta di Mourinho: “Non lo so. L’allenamento di oggi è stato a bassa intensità, solo domattina capiremo se Paulo potrà o meno giocare. Chi tira i rigori dopo l’errore di Pellegrini? Dipende dalla presenza di Dybala. Se Paulo non ci sarà, decideremo domani”.

E poi ancora sui dubbi attorno a Dybala: “Non so se può giocare dal primo minuto, avete visto quindici minuti di torello. Dopo abbiamo fatto organizzazione tattica a bassa intensità e abbiamo deciso di dare a Paulo altre 24 ore per capire se può o no. Domani faremo qualcosa di intenso per capire se gioca o va in panchina”.

Il recupero di Belotti

In chiusura, Mourinho ha parlato di quello che sarà il ruolo di Belotti da qui a fine anno: “Il suo ruolo è quello di tutti i nostri giocatori. Se devo ricordare una cosa di lui, ricordo ciò che è accaduto dopo la partita col Torino. Io gli spiegavo perché non era sceso in campo e la sua risposta è: “Non mi interessa, l’importante è aver vinto”. Questo è Belotti”.