L’esito del ricorso della penalizzazione afflitta alla Juventus si conoscerà nel pomeriggio. Alle 14:30 scatta l’udienza presso il Salone d’Onore del Coni dove il Collegio di Garanzia dello Sport a Sezioni Unite sarà l’arbitro giudicante in merito alla richiesta di revisione fatta dai bianconeri sulla sentenza della Corte d’Appello che avevano comminato i quindici punti di penalità in campionato. In sede di discussione saranno valutati anche i ricorsi degli ex dirigenti bianconeri che si sono dimessi: dall’ex Presidente Andrea Agnelli fino al vicepresidente Pavel Nedved passando per l’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici che da due anni lavora come Direttore Sportivo al Tottenham. L’unico rimasto all’interno dell’organigramma bianconero è Federico Cherubini anche se è squalificato dopo la sentenza della Corte d’Appello Federale. L’udienza sarà a porte aperte, con gli avvocati che esporranno le proprie tesi difensive prima della camera di consiglio, col giudizio che è atteso in massimo cinque giorni.
Ricorso penalizzazione Juventus, le possibili decisioni
Sono tre le decisioni a cui può giungere il Collegio di Garanzia dello Sport al termine dell’udienza. La prima decisione è il rigetto del ricorso della Juventus dichiarandolo inammissibile, significherebbe la conferma in toto della sentenza della Corte Federale d’Appello della FIGC con la penalizzazione di quindici punti e l’inibizione dei vari dirigenti anche se per questo ci sarà una sentenza diversa ma con eguale sintesi finale. La seconda alternativa è ciò che sperano i tifosi bianconeri, ossia l’accogliere per intero il ricorso degli avvocati della Juventus. Questo comporterebbe l’immediata restituzione dei quindici punti che andrebbe a riscrivere la classifica di Serie A con la squadra di Max Allegri che passerebbe dal settimo al terzo posto. Come naturale conseguenza verrebbero a decadere le inibizioni agli ex dirigenti. L’ultima strada percorribile è sicuramente la meno incisiva ma la più probabile, ossia il Collegio di Garanzia dello Sport rimanda la questione alla Corte d’Appello della FIGC per ridiscutere la sentenza finale. Questa soluzione però prevede due percorsi differenti: rinvio con annullamento della sentenza attuale oppure rinvio di giudizio mantenendo in vigore la sentenza fino ad emissione di una nuova.
Chi sono i giudici?
Il Collegio di Garanzia dello Sport si riunirà a Sezioni Unite e saranno cinque i membri che dovranno decidere sul ricorso presentato dalla Juventus e dai suoi ex dirigenti. La presidente del Collegio, Gabriella Palmieri Sandulli, e i quattro presidenti delle prime quattro sezioni del terzo e ultimo grado della giustizia sportiva: Vito Branca, Attilio Zimatore, Massimo Zaccheo e Dante D’Alessio. La Figc non si è costituita e quindi sarà il Capo della procura generale dello Sport, Ugo Taucer, a fare le veci dell’accusa.
Cosa è il Collegio di Garanzia dello Sport
Il Collegio di Garanzia dello Sport costituisce, principalmente, l’organo di giustizia sportiva di ultimo grado. Ha sostituito gli organi di giustizia precedentemente istituiti presso il Coni, ossia l’Alta Corte di Giustizia ed il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport (TNAS). Il collegio giudica in primo ed unico grado relativamente alle controversie ad esso devolute dalle altre
disposizioni del presente codice e dagli Statuti e dai Regolamenti federali sulla base di speciali regole procedurali definite d’intesa con il Coni, nonché relativamente alle controversie relative agli atti ed ai provvedimenti del Coni; mentre, per altro verso, il medesimo collegio è chiamato anche a disimpegnare, al di là di questa funzione giurisdizionale di prima e/o ultima
istanza, anche una funzione consultiva per il Coni e per le singole Federazioni sportive.
Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha voluto specificare che il CGS non è un organo del Coni: “Il Collegio di Garanzia presso il Coni significa che fisicamente questi giudici sono nelle stanze di questo palazzo. Ma sono scelti da una commissione di garanzia le cui persone sono votate da giunta e consiglio nazionale, che hanno proposto delle persone sulla base di un bando sentita l’autorità di governo. Anche dal profilo dell’individuazione, quindi, il Coni non c’entra nulla“.