L’hanno già descritto come il probabile futuro virus alla base di una pandemia mondiale. Il virus di Marburg fa già paura e preoccupa esperti e OMS, nonostante al momento si stia diffondendo solo in Africa. Scopri nell’articolo come si trasmette e quanto è pericoloso.

Quali sono i sintomi del virus di Marburg

Il virus di Marburg è un cosiddetto virus a RNA della famiglia dei filovirus. L’agente patogeno è correlato al virus Ebola e innesca negli esseri umani la pericolosa malattia del virus Marburg che comporta una grave febbre emorragica.
Il virus è comparso per la prima volta nel 1967 nella città dell’Assia di Marburg. I dipendenti del laboratorio furono infettati dall’agente patogeno precedentemente sconosciuto, durante un test sulle scimmie.

I sintomi iniziali di questo virus sono i seguenti:

  • improvvisa febbre alta;
  • dolori muscolari;
  • mal di testa;
  • mal di gola;
  • sensazione di debolezza;
  • astenia;
  • cattive condizioni generali;
  • eruzioni cutanee;
  • vomito e diarrea.

Se la malattia dovesse aggravarsi, porterebbe sanguinamento e insufficienza negli organi interni. Secondo l’OMS la mortalità sarebbe elevata, dal 24 all’88% dei casi.

Come si trasmette: da animale a uomo, da uomo a uomo

Il virus di Marburg si trasmette per zoonosi, cioè può essere trasmessa dagli animali all’uomo. Possibili portatori animali del virus sono scimmie, pipistrelli della frutta del Nilo e alcune antilopi.

Purtroppo anche la trasmissione da uomo a uomo può verificarsi, ma solo se c’è uno stretto contatto con la persona infetta, in particolare con fluidi corporei come sangue, sperma o secrezioni varie.

Quanto è pericoloso il virus di Marburg?

Attualmente ci sono due focolai confermati di virus Marburg: in Guinea Equatoriale e in Tanzania. Il governo della Guinea Equatoriale ha segnalato nove casi dal 13 febbraio 2023. Secondo le autorità, otto persone sono state infettate in Tanzania dal 21 marzo 2023.

Quello che adesso fa davvero paura è il fatto che si stiano verificando nuovi e incontrollabili contagi e che c’è il rischio che i paesi africani nascondano la veridicità sui casi di ammalati.

Al di fuori del continente africano, attualmente, l’agente patogeno è molto raro. Sono stati documentati alcuni casi individuali, ad esempio in Russia, Jugoslavia, Paesi Bassi e Stati Uniti.

Per contenere il virus di Marburg, nelle aree colpite, attualmente vengono utilizzate le “classiche” misure di protezione dalle infezioni: test diagnostici, isolamento, tracciamento dei contatti, disinfezione e dispositivi di protezione.

C’è il rischio di una nuova pandemia?

I focolai del virus Marburg sono sempre stati relativamente piccoli e localizzati in passato. Pertanto, al momento non vi è motivo di presumere che una pandemia sia imminente. Ma non c’è alcuna garanzia a questo riguardo. Ecco perché gli esperti spingono per la produzione di vaccini quanto prima.

Al momento i morti per il virus in Guinea sono 11.

C’è una cura contro questo virus?

Non esiste un trattamento specifico per il virus Marburg. I pazienti ricevono infusioni per compensare la grave perdita di liquidi e vengono trattati i sintomi della malattia.
Questo aumenta le possibilità di sopravvivenza degli ammalati.
Ad oggi ci sono già alcuni preparati candidati come vaccini (circa 27) ma non è chiaro se possano essere utilizzati in tempo e fino a questo momento nessuno di essi è stato approvato.

Finora, tuttavia, i vaccini sono stati testati solo sulle scimmie e da allora sono rimasti dormienti nei frigoriferi dei laboratori.
Solo l’organizzazione non governativa statunitense Sabin Vaccine Institute ha testato il proprio vaccino in un cosiddetto studio di fase I.

I risultati della sperimentazione indicano che quello che sembra essere un vaccino è sicuro e innesca la risposta immunitaria desiderata.

Vi terremo aggiornati.