Parigi mortalità per il caldo più alta di Europa: è quanto emerge da una recente analisi della rivista scientifica The Lance Planetary secondo la quale la Capitale della Francia registrerebbe un alto tasso di mortalità dovuta a questa ragione.

Parigi, mortalità per il caldo: lo studio

Parigi mortalità per il caldo. Lo studio evidenzia dati allarmanti legati all’eccessivo caldo in città nella stagione estiva dovuto ovviamente alle conseguenze del cambiamento climatico. I ricercatori hanno studiato il tasso di mortalità in 854 città con più di 50 mila abitanti di 30 Paesi europei tra il 2000 e il 2019 e, secondo le stime, quando la temperatura si alza troppo, la mortalità si moltiplica di 1,6 volte tra le persone con over ottanta.

Gli effetti del cambiamento climatico

Il caldo estremo è spesso correlato all’elevata mortalità soprattutto fra le persone anziane ma anche fra quelle con patologie: sono rari infatti i casi di persone che muoiono direttamente per colpo di calore mentre il numero è maggiore tra quelle che soffrono di malattie. Già da alcuni anni l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha indicato che il cambiamento climatico non causa malattie di per sé, ma rende più importanti gli effetti di queste malattie. Pensando alle ondate di calore e alla loro tendenza ad aumentare, sembra chiaro che questa evoluzione sarà accompagnata anche da un maggior numero di morti per le cause citate.

I dati del Ministero della Salute sulle morti per il caldo in Italia nella scorsa estate

il Ministro della Salute ha disposto un’indagine epidemiologica sulla mortalità estiva in Italia e l’ha affidata all’Istituto Superiore di Sanità (Ufficio di Statistica, Centro Nazionale di Epidemiologia):

L’indagine si è basata su una ricerca attiva dei decessi registrati nelle anagrafi dei 21 comuni capoluogo di Regione/Provincia Autonoma, nei periodi 1 giugno–15 agosto degli anni 2003 e 2002, analizzati poi in cinque sotto-periodi di 15 giorni (1-15 giugno, 16-30 giugno, 1-15 luglio, 16-31 luglio, 1-15 agosto).

Considerando l’intero periodo e il complesso delle età, si è osservato, rispetto allo scorso anno, un aumento di 2.222 decessi (da 17.493 unità nel 2002 a 19.715 nel 2003).

Gli aumenti maggiori si sono concentrati nell’ultimo mese di rilevazione (dal 16 luglio al 15 agosto): nel complesso delle 21 città, si è passati dal 6.241 persone decedute in tutte le età nel 2002 a 8.485 nel 2003, con un incremento di 2244 unità , pari al 36%.

L’incremento maggiore (2.127 unità, pari al 40.2%) si è osservato tra le persone di 65 anni e più, ed ancora più in particolare in quelle molto anziane, di 75 anni ed oltre: 1992 unità in più (49.1%); l’area geografica che di gran lunga ha presentato l’incremento maggiore è il Nord-Ovest con l’81.4%, seguito dal Centro (43.8%), dal Nord-Est (33.8%) e dal Sud (25.6%).

Per quanto riguarda le singole città, meritano attenzione i valori osservati a Torino, con un raddoppio abbondante dei morti (incremento del 108%), seguito da L’Aquila (105%), Genova (79.4%), Perugia (75.4%), Milano (69.3%), Bologna (54.5%) e Roma (51.5%).

Hanno registrato invece decrementi: Campobasso (-25%), Aosta (-21.7%) e Catanzaro (-15.2%).

Per alcune delle città che hanno registrato i maggiori incrementi di mortalità tra le persone di 75 anni ed oltre (Torino, Genova, Milano) sono stati messi in relazione i decessi registrati nei cinque sotto-periodi di 15 gg con le medie delle temperature massime (fornite dall’UCEA) : si osserva una evidente correlazione tra i due andamenti.

Infine, a partire dai dati osservati nelle 21 città capoluogo di Regione/Provincia Autonoma e dalle ripartizioni per ampiezza demografica della popolazione italiana, è stato stimato l’eccesso di mortalità in tutto il territorio nazionale , nel periodo 16 luglio-15 agosto, tra le persone di 65 anni ed oltre: 4175 unità. (Fonte Istituto Superiore Sanità)