Il ministero della Giustizia ha avviato un’azione disciplinare contro i tre giudici della Corte d’Appello di Milano in relazione al caso Artem Uss. Il procedimento incolpa i giudici di “grave e inescusabile negligenza” nel concedere la misura degli arresti domiciliari all’imprenditore russo. Il 40enne era riuscito a evadere forzando il braccialetto elettronico.

Il ministero di Carlo Nordio, dunque, ritiene che i domiciliari fossero una misura troppo poco severa. Gli accusati non avrebbero valutato “l’elevato e concreto pericolo di fuga” di Artem Uss.

Il ministro, in particolare, imputa ai tre giudici di non aver considerato attentamente il parere della Procura generale di Milano. Le motivazioni di quest’ultima, contraria ai domiciliari, avrebbero potuto ribaltare la decisione dei giudici e disporre il carcere. In questo modo l’Italia avrebbe potuto evitare un caso poi finito sui giornali internazionali.

Azione disciplinare del ministero della Giustizia sui giudici del caso Artem Uss: informativa urgente del governo sulla vicenda

Nel concedere i domiciliari, i giudici avevano ipotizzato che il pericolo di fuga di Uss fosse concreto. Tuttavia, avevano anche ritenuto che il braccialetto elettronico potesse scongiurare qualsiasi azione dell’imprenditore russo. Ed è proprio questo il passaggio in cui il ministro riscontra una “grave e inescusabile negligenza” da parte degli indagati.

Nella seduta d’Aula della Camera di domani, giovedì 20 aprile, è prevista un’informativa urgente del governo sulla vicenda. Alla Camera, dalle ore 14, sarà presente anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio. La partecipazione del Guardasigilli è stata annunciata in aula a Montecitorio dalla vicepresidente della Camera Anna Ascani.

La storia di Artem Uss, arrestato a Malpensa e poi fuggito

Artem Uss era stato arrestato il 17 ottobre scorso a Malpensa. Le accuse nei suoi confronti sono quelle di associazione per delinquere, truffa e riciclaggio. Dopo alcuni mesi trascorsi in carcere aveva ottenuto i domiciliari a Basiglio, nel Milanese. A disporre la modifica della misura restrittiva era stata un’ordinanza della Corte d’Appello di Milano.

Il 22 marzo scorso, l’agghiacciante scoperta: i carabinieri di Basiglio, intervenuti nella sua abitazione dopo una segnalazione su una possibile forzatura del braccialetto elettronico, hanno scoperto l’evasione. Da Basiglio, Uss ha raggiunto indisturbato il confine di Trieste e poi è riuscito a rientrare in Russia. Proprio il giorno prima dell’evasione era arrivato il sì della Corte d’Appello di Milano all’estradizione del 40enne negli Usa.

Proprio il Dipartimento della Giustizia statunitense, oltre al Ministero, aveva sollecitato il mantenimento della misura del carcere. Una lettera siglata dal pubblico ministero statunitense ad ottobre 2022 recava un ammonimento sull’ “altissimo rischio di fuga” da parte di Uss.