Ecco una guida per la pensione aggiornata alle ultime novità 2023. In questo articolo sarà possibile consultare le domande più frequenti e relative risposte su diversi argomenti, tra cui: Quanti anni di contributi bisogna avere per andare in pensione nel 2023? Come si può andare in pensione fino al 31 dicembre 2023? Quali sono le nuove istruzioni per la pensione donna? Quando presentare la domanda per la pensione contributiva 2023? Quali sono le ultime novità sulla pensione?
Il sipario sulle pensioni non si è mai aperto realmente del tutto. Forse, il meglio dovrà arrivare nel 2024. D’altra parte, sono diverse le regole per andare in pensione nel 2023.
Non è certo un mistero che i lavoratori possono ancora uscire dal lavoro a 62 anni di età a variare è l’anzianità contributiva passata da 38 anni (2022) a 41 anni di versamenti (2023). Ma d’altro canto, esistono anche diversi scivoli previdenziali che permettono di anticipare l’uscita di 5 o 7 anni.
Ecco una mini guida per andare in pensione nel 2023 senza sorprese.
Guida pensione 2023
I nati nel 1961 ottengono la pensione attraverso la formula previdenziale Quota 103, se rientrano nei requisiti di legge.
A questo proposito, ricordiamo, che l’uscita anticipata a 62 anni piuttosto che 67 anni di età (pensione di vecchiaia), è correlata dalla presenza non meno importante di un‘anzianità contributiva minima di 41 anni di versamenti.
Potranno andare in pensione i lavoratori che hanno raggiunto 63 anni di età appartenente al comparto privato. Va bene, che la misura apre una porta per coloro che compiono gli anni nel 2023.
Nello stesso tempo, non esclude dalla prestazione chi ha già maturato un’età maggiore, come ad esempio i lavoratori nati nel periodo tra il 1957 e sino al 1960, ovvero coloro che rientrano in un’età anagrafica tra 63 fino a 66 anni.
Attenzione, però, se il vincolo anagrafico minimo per l’accesso alla pensione porta a 63 anni di età, non risultano oscillazioni sul requisito contributivo.
La norma contiene indicazioni chiare e precise. Ferma la necessità di adeguarsi all‘età anagrafica del richiedente, restano inalterate le condizioni contributive che portano a 41 anni di versamenti.
Quanti anni di contributi bisogna avere per andare in pensione nel 2023?
Per i nati del 1956 potrebbe essere un buon momento per collocarsi in quiescenza nel 2023. L’atmosfera previdenziale contiene anche misure ordinarie e deroghe a cui agganciarsi per ritirarsi dal lavoro con estrema tranquillità.
Dopotutto sono sufficienti 67 anni di età e appena 20 anni di contributi per richiedere la pensione di vecchiaia ordinaria.
Le aspettative previdenziali cambiato per i nati nel 1956 che non hanno maturato la giusta anzianità contributiva. In questo caso, gli spunti pensionistici portano a sperare di rientrare in una delle tre deroghe Amato. Diversamente, l’ultima prospettiva viene raffigurata nell‘assegno sociale.
C’è poi chi matura 30 anni di versamenti in un’attività lavorativa gravosa o usurante, che può agganciarsi a un’apertura previdenziale diversa. Infatti, in questo caso, è possibile richiedere la pensione di vecchiaia raggiunti 66 anni e 7 mesi di età.
Quali sono le nuove regole per andare in pensione?
Qualcosa c’è anche come scivolo statale che accompagna alla pensione. La notizia che accompagna il 2023 è la proroga dell’Anticipo Pensionistico Ape sociale.
I nati tra il 1957 e fino al 1960, possono relazionarsi con questo strumento già a 63 anni di età. Più nel dettaglio, servono 30 anni di versamenti contributivi per coloro che possiedono un certificato di invalidità rilasciato dalla Commissione ASL – INPS, con una percentuale dal 74 per cento.
Per i familiari caregiver che prendono in carico invalidi secondo le regole contenute nella legge quadro 104, l’anzianità contributiva necessaria resta di 30 anni di versamenti. Stessa contribuzione serve per i disoccupati.
Lo scivolo Ape sociale è un ottimo obiettivo per coloro che maturano un’anzianità contributiva di 36 anni nel campo gravoso. In questo prepensionamento sono stati inseriti anche nuovi comparti edili e ceramisti per loro l’anzianità contributiva richiesta scende a 32 anni.
Quali sono le nuove istruzioni per la pensione donna?
Non è la prima volta che la pensione donna è stata prorogata. A tutt’oggi, Opzione donna è operativa, ma con differenze sostanziali rispetto al passato.
Innanzitutto, le nate nel 1962 possono relazionarsi con una pensione e non con uno scivolo. Ora però c’è da considerare che l’uscita a 60 anni di età con 35 anni di versamenti contributivi viene concessa a coloro che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2022.
La pensione contributiva donna nel 2023 viene correlata da altre condizioni che portano a una possibilità di pensionamento riservata alle invalide, a coloro che si occupano dell’assistenza, come appunto le caregiver e le donne in una condizione lavorativa di licenziamento per crisi aziendale.
Nel 2023 le nate nel 1963 possono richiedere la pensione con Opzione donna, se è presente il requisiti genitoriale (un figlio) con 35 anni di contributi, mentre per le nate nel 1964 cambia il requisito genitoriale (due figli o più).
Quando presentare la domanda per la pensione contributiva 2023?
Nel 2023 la pensione contributiva può essere richiesta dai nati nel 1959. Non si tratta di un nuovo progetto, ma piuttosto, di precedenti disposizioni normative. In questo caso, l’accesso al pensionamento viene riconosciuto con almeno 20 anni di versamenti maturati dopo il 1995 e un assegno pensione pari a 2,8 volte l’assegno sociale.