Aumenti stipendi dovuti ai rinnovi dei Contratti collettivi nazionali del lavoro 2023 da 200 a 435 euro. Partono da queste somme le trattative sindacali di aumento delle buste paga sulle quali pesano le spinte inflazionistiche, soprattutto degli ultimi dodici mesi. Interessati sono i settori bancari e alimentari, i cui sindacati di categoria chiedono gli aumenti degli stipendi più alti. Ma anche per i lavoratori delle pelli e degli ombrelli e delle occhialerie si parte da oltre 200 euro in più nel cedolino mensile. Per vari settori, le richieste economiche si accompagnano a ipotesi di riduzione dell’orario di lavoro. Infine, il contratto dei metalmeccanici da giugno 2023 potrebbe essere integrato di 80 euro in più di aumento in busta paga derivante dall’indicizzazione automatica all’inflazione.
Aumenti stipendi rinnovi Ccnl per chi e di quanto: ecco chi sono i lavoratori interessati
Aumenti degli stipendi in arrivo per molti dei settori produttivi italiani dopo le richieste avanzate dai sindacati di categoria in concomitanza con il rinnovo dei Contratti collettivi nazionale del lavoro del 2023. Sugli aumenti pesano le spinte inflazionistiche registratesi soprattutto negli ultimi dodici mesi, con il caro prezzo sui prodotti energetici in testa. Ma, pur essendosi invertito l’andamento dell’inflazione a marzo scorso con qualche segnale di rallentamento, i sindacati inseriscono nel calderone dei rinnovi contrattuali anche le aumentate produttività e i premi di redditività. Queste componenti portano al di sopra dell’indice Ipca – al netto degli aumenti energetici – le richieste delle sigle.
Aumenti stipendi rinnovo Ccnl bancari con 435 euro in più in busta paga e alimentari con 300 euro
Aumenti stipendi, dunque, sono attesi in alcuni settori i cui rinnovi contrattuali arriveranno prima dell’estate. A partire dai bancari, le cui sigle (Uilca, Unisin, First, Fabi e Fisac) chiedono incrementi nel cedolino di busta paga mensile di 435 euro complessivi. Sono in tutto interessati 270.000 impiegati del settore. Negli aumenti sono compresi l’indice di inflazione Ipca, la produttività e la redistribuzione della redditività, per un incremento complessivo pari al 14,7 per cento. Per chi lavora nei settori alimentari, la piattaforma sindacale costituita da Flai, Fai e Uila ha richiesto aumenti di stipendio di 300 euro al mese. In tutto, i lavoratori interessati sono 450.000 che beneficerebbero di un incremento degli stipendi pari al 13,5 per cento. Gli aumenti sono distribuiti per 230 euro sui minimi stipendiali e per 70 euro come Incremento aggiuntivo della retribuzione (Iar). Altri 30 euro sono da considerarsi per la mancata contrattazione di secondo livello.
Altri settori con incrementi in busta paga attesi nei prossimi mesi
Altri due settori sono in attesa del rinnovo del contratto e degli aumenti in busta paga. Per chi produce pelli e ombrelli – in tutto 56.000 lavoratori – le sigle sindacali hanno richiesto un incremento salariale pari a 220 euro al mese per il terzo livello. I tavoli per il rinnovo del Ccnl è già stato predisposto. Per i lavoratori delle occhialerie – circa 18.000 in tutto – l’aumento mensile in busta paga dovrebbe essere di 200 euro per il terzo livello. A proporlo sono stati i sindacati Femca, Filctem e Anfao.
Metalmeccanici, aumentano le buste paga a giugno 2023: ecco di quanto
Infine, altri aumenti di stipendi sono attesi da un milione di lavoratori metalmeccanici. Gli incrementi scatterebbero in virtù della protezione dei salari rispetto agli aumenti dell’inflazione, in base al sistema introdotto nel 2016 con accordo tra Assistal e Federmeccanica con Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm. L’intesa prevede che gli aumenti scattino a giugno di ogni anno rispetto all’indicatore Ipca al netto dell’andamento dei prezzi energetici importati. La previsione che era stata fatta a giugno dello scorso anno stimava un incremento del 4,7 per cento per il 2022. Di conseguenza, a partire da giugno prossimo i lavoratori metalmeccanici dovrebbero ritrovarsi in busta paga un adeguamento degli stipendi pari a 80 euro.
sono tutti ladri e senza ritegno