Studenti Latina stalking: è partita dalla mamma della tredicenne vittima di bullismo, di Latina, la denuncia dell’esistenza della chat dell’odio. Qui la classe scriveva frasi shock del tipo “Ucciditi non mancherai a nessuno”.

Studenti Latina stalking: cosa rischia la classe?

Non siamo nuovi a simili episodi, ma siamo nuovi alla denuncia nei confronti di un intero gruppo: cosa rischia il gruppo in questione? Ne abbiamo parlato con l’avvocato Massimiliano Albanese, presidente dell’associazione APICES e segretario dell’associazione UCI. “L’effetto branco è di rendere tutti colpevoli. In questo caso, non c’è nessuno che non sia colpevole: basta anche una mera partecipazione silenziosa! Da quello che ho potuto leggere sui giornali pare ci fosse una chat alla quale faceva parte tutta la classe. Si sa, gli adolescenti tendono a rendersi partecipi di simili dinamiche per paura di essere esclusi – ha spiegato Massimiliano Albanese – parliamo di partecipazione ad un gesto criminale. E’ un episodio di bullismo amplificato dal mondo digitale, non meno grave del bullismo reale”.

Il ruolo dei genitori

La storia di Latina ci permette di allargare la riflessione sull’assenza degli adulti. “I genitori hanno abdicato il ruolo di educatori, convinti che sia la vita a dover rieducare i giovani. Il web è uno strumento miracoloso, da un lato ci ha portati un’epoca di grande prosperità, dall’altro può plagiare la mente dei giovani. Un giovane bullo oggi può diventare un criminale domani – ha sottolineato l’avvocato Albanese – è importante che la famiglia riprenda il suo ruolo educativo. Immagino siano state adottate misure a tutela della minore come bloccare quella chat, in modo da evitare che possano ripetersi episodi simili. Così come credo, gli studenti, siano stati ammoniti dal questore competente con l’illustrazione di quelle che sono le responsabilità anche sotto un profilo penale”.

L’istigazione al suicidio è un reato grave

“Nel caso si verifichi il suicidio, la pena è fino a 12 anni come fosse un omicidio, nel caso non si verifichi la pena massima è di 5 anni. In più, va considerata una pena per lo stalking. L’istigazione al suicidio è un reato grave che può portare anche alla reclusione dei minori – si è congedato Massimiliano Albanese – parliamo di un episodio rilevante che può ripercuotersi sul futuro dei giovani, protagonisti della vicenda, non solo sulla vittima. Le famiglie controllino i dispositivi tecnologici dei figli“.