Nello stato di New York, una donna è stata uccisa a colpi di fucile dopo aver sbagliato indirizzo, imboccando un vialetto privato. Il responsabile sarebbe il proprietario dell’abitazione.
Stato di New York, donna uccisa per aver sbagliato indirizzo, le autorità: “Non c’era nessuna minaccia”
Se non si trattasse di una tragedia, sarebbe un episodio surreale. A Hebron, nello stato di New York, una donna è stata, infatti, uccisa a colpi di fucile per aver sbagliato indirizzo.
La vittima, Kaylin Gillis, era a bordo di un’auto insieme ad altre tre persone e stava cercando l’abitazione di un amico. Per errore, provocato dalla scarsa illuminazione della strada o da un problema con il proprio navigatore, la vettura si è introdotta nel vialetto della casa sbagliata, attirando l’attenzione del proprietario. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, attualmente in corso, l’uomo – Kevin Monahan, di 65 anni – sarebbe uscito imbracciando il suo fucile e avrebbe fatto fuoco sul veicolo, colpendo mortalmente la Gillis.
Lo sceriffo di Washington, Jeffrey Murphy, ricostruendo la dinamica dei fatti, ha precisato che Kaylin Gillis e le tre persone che erano con lei non erano scesi dall’auto e non rappresentavano, quindi, alcuna minaccia per l’uomo.
L’ufficio dello sceriffo ha poi sostenuto che Monahan si è rifiutato di collaborare con le autorità e di uscire dalla propria casa per rispondere alle domande della polizia accorsa sul posto.
Armi negli USA, due casi simili in pochi giorni
La vicenda della Gillis si è verificata soltanto poche ore dopo un altro caso incredibilmente simile, avvenuto a Kansas City. In quest’ultimo caso, Ralph Pual Yarl, un ragazzo di 16 anni, è stato ferito gravemente alla testa per aver sbagliato casa, mentre andava a prendere i suoi fratelli minori.
I due fatti rappresentano il livello di pericolosità raggiunto dalla circolazione delle armi da fuoco negli Stati Uniti.
Il tema sta molto a cuore al presidente statunitense Joe Biden, da tempo impegnato in una personale battaglia per ridurre la diffusione delle armi sul territorio nazionale, come confermato dal recente ordine esecutivo da lui firmato per rafforzare i controlli sui precedenti penali di chi intende acquistare armi.