Come entrare in politica? Intraprendere la professione di ‘politico’, come molte altre, richiede passione e costanza. Non esiste un percorso ‘standard’ da seguire per realizzare questo progetto. Infatti, oltre a degli studi mirati che possono indubbiamente aiutare a creare una solida base di conoscenze, è necessario fare attività ‘sul campo’, ‘sporcarsi le mani’ e puntare su determinate qualità. Qualche esempio? Empatia, ascolto dell’altro, determinazione nel voler migliorare il proprio Paese.

Come entrare in politica?

Non c’è un’unica strada per entrare in politica. Dagli studi alle abilità da sviluppare, l’importante è avere una profondo interesse per tematiche economiche, amministrative e sociali.

Quello del politico è un ruolo che richiede sicuramente una forte vocazione, oltre che spirito di sacrificio. Inoltre un politico deve avere specifiche competenze e doti comunicative, nonché capacità di leadership. Essere sempre aggiornati, coltivare la curiosità per ciò che accade nel mondo è un altro aspetto da non trascurare. Può essere utile iniziare fin da subito a ‘costruire’ la professione seguendo alcuni step.

Che cosa vuol dire fare politica?

Il termine ‘politica’ deriva dall’aggettivo di polis, quella forma di città- Stato dell’organizzazione politica greca in età classica. Fa riferimento a tutto ciò che appartiene alla dimensione della vita comune, quindi allo Stato e al cittadino. Quindi fare politica significa, innanzitutto, occuparsi della vita pubblica. Ma non solo: fare politica significa anche impegnarsi a portare a termine progetti a favore dei cittadini. Operare affinché le proprie azioni siano al servizio delle persone, mirando al bene comune. In maniera limpida e trasparente.

I primi passi per diventare un politico

Per questo motivo il primo passo diventare un politico è fare la famosa ‘gavetta’. Quindi entrare a far parte di un’associazione, un’organizzazione o un comitato che operi a livello locale, da scegliere in base ai propri interessi. Non c’è un limite d’età: si può iniziare fin da giovanissimi. Anche in assenza di un orientamento politico, queste realtà offrono l’opportunità di conoscere il contesto locale, le sue criticità, e di iniziare a costruire una rete di contatti, fondamentale in questa professione.

Lo step successivo è partecipare a riunioni o incontri aperti al pubblico, in modo da comprendere quali sono i problemi del territorio, le soluzioni proposte e quali, invece, le proprie idee in merito. Un ‘esercizio’ che consente anche di individuare il partito politico più vicino ai propri ideali, per poi lanciarsi in una carriera politica.

Una volta che ci si iscrive a un partito, infatti, si ha la possibilità di dare il proprio contributo in maniera attiva e di far valere le proprie idee in molti modi diversi. Si acquisiscono dei diritti, ma anche degli obblighi. Ad esempio è possibile:

  • partecipare alle riunioni, alle assemblee e agli eventi;
  • proporre progetti e idee;
  • esprimere voti e preferenze;
  • proporsi nel direttivo del partito o per un ruolo ben preciso;
  • candidarsi alle elezioni.

Per entrare in politica iscriversi a un partito è un requisito indispensabile. Fermo restando che la Costituzione dà il diritto, a ogni cittadino, di fondarne uno. Da una realtà locale si può, successivamente, ‘fare il salto’ per passare a un contesto nazionale, o anche internazionale.

Cosa studiare per diventare parlamentare?

Per diventare parlamentare non ci sono studi specifici: le specializzazioni dei politici possono essere molti diverse tra loro. In ogni caso una buona preparazione universitaria è ormai indispensabile per e entrare in politica e intraprendere questa carriera, puntando ad arrivare a obiettivi sempre più alti. Un politico deve avere un bagaglio multidisciplinare e conoscenze in ambito sia economico, storico, sociale che giuridico e linguistico.

Il corso di laurea in scienze politiche e delle relazioni internazionali dell’Università Niccolò Cusano rappresenta un’offerta formativa completa per acquisire le nozioni sulle varie discipline che caratterizzano la professione. Prepara infatti ad affrontare tutta la complessità della società attuale, mirando a sbocchi lavorativi in ruoli di livello anche- ma non solo- in politica. Prevede inoltre lo studio di almeno due lingue straniere, di cui una dell’Unione Europea.

Il fine della formazione è di permettere al laureato di riuscire a gestire scenari complessi, nonché di interagire con una realtà in continua evoluzione. Punta anche all’acquisizione di capacità relazionali, spendibili in diversi contesti.

Quali ambienti frequentare?

Per fare della politica una professione è utile frequentare degli ambienti in cui ci sia un certo fervore culturale e ideologico, soprattutto all’inizio di questo percorso. Ascoltare i bisogni e le richieste delle persone, avvicinarsi alle loro storie è il modo migliore per capire dove agire e come farlo. Una volta entrati più attivamente in un contesto politico, è necessario presenziare alle manifestazioni, partecipare agli eventi, ‘mettere la faccia’ in tutte quelle occasioni che possano servire a raggiungere un obiettivo. A livello locale può essere utile recarsi nei quartieri più ‘difficili’, parlare con i cittadini, dare valore alle loro iniziative. Infine, un ‘ambiente’ che va ugualmente frequentato è quello ‘virtuale’ dei social network. Una presenza online, oltre che imprescindibile, è un ulteriore modo per ascoltare, tenersi informati e farsi notare.

Una professione in ambito politico può essere remunerativa e fonte di grosse soddisfazioni, sia professionali che umane. Ma è anche una responsabilità da non prendere alla leggera e un mondo in cui non avventurarsi senza intenti ‘nobili’. La forza di un politico è racchiusa nelle sue idee, ma anche nella sua trasparenza e in quella spinta, così affascinante e allo stesso tempo coinvolgente, di voler cambiare il mondo.