Quanto costa riscattare un anno di contributi INPS per la pensione? Come recuperare un anno di contributi? Quanto costa un anno di contributi prima del 1996? Riscattare anche un solo anno di contributi per tanti potrebbe significare andare in pensione. È possibile che manchi un anno di contribuzione per maturare l’anzianità contributiva per la pensione di vecchiaia (20 anni di versamenti) o, ancora, per andare in pensione anticipata con Quota 103 (41 anni di versamenti).
Per tanti riscattare un anno di contribuzione potrebbe significare accedere a 63 all’anticipo pensionistico Ape sociale. E, allora, questo potrebbe essere un buon momento per fare due conti e capire quali sono i parametri da considerare per riscattare un anno di contribuzione.
Quanto costa riscattare un anno di contributi INPS per la pensione?
I rapporti con l’Ente nazionale della previdenza sociale non sono sempre amichevoli, forse più dettati dal creare le condizioni costruttive che potrebbero permettere al lavoratore di andare in pensione. Il risultato è trovare la giusta combinazione tra il montante contributivo maturato nel corso della carriera lavorativa e i requisiti previsti dalla misura di cui si richiede l’accesso.
Non una riflessione buttata al caso, ma piuttosto, una condizione che porta a fare due conti in tasca per capire quanto potrebbe costare riscattare un anno di contribuzione ai fini previdenziale.
Le prime riflessioni potrebbero arrivare da coloro che si trovano sul “filo del rasoio”, a cui potrebbe mancare un solo anno di contribuzione per ottenere finalmente la pensione. Eppure, le aspettative previdenziali sono sempre molto alte, al di là della possibilità di rimediare a buchi contributivi.
Ad esempio, sappiamo per certo, che l’Ente nazionale della previdenza sociale rilascia la pensione di vecchiaia in presenza di un requisito anagrafico (67 anni) e uno contributivo (20 anni). Ovviamente, se il lavoratore ha maturato 19 anni di contributi e non rientra nelle deroghe, non ottiene il trattamento anche in presenza del requisito anagrafico.
Quali sono i periodi scoperti che si possono recuperare?
L’Ente nazionale della previdenza sociale permette il riscatto di qualsiasi periodo contributivo. Tuttavia, occorre considerare, diversi elementi che potrebbe influire sul risultato finale.
In alcuni casi, può capitare che i “periodi scoperti” siano correlati a diversi eventi, come ad esempio: percorso di studi universitari, periodo di disoccupazione, lavoro svolto all’estero e, infine, rientra nelle periodo di impiego anche il servizio civile.
Casi e regole si attivano in base all’esigenze del lavoratore. Non esiste un’unica disposizione normativa per tutti gli eventi, ma spesso, il periodo scoperto viene correlato a regole e condizioni diverse tra loro.
Sicuramente, il riscatto di un anno contributivo correlato all’evento più richiesto riguarda il periodo di studi universitari, ovvero la laurea, a cui seguono regole e condizioni ben precise.
Quanto costa un anno di contributi prima del 1996?
Per quanto riguarda il riscatto dei contributi, occorre considerare la presenza di una spesa a carico del richiedente. Si, perché il senso del riscatto è legato al trattamento economico, per cui rappresenta un onere a cui far fronte. Poi si sa, anche in questo caso è possibile agganciarsi a uno o più agevolazioni a seconda dei casi.
Tanto per fare un esempio, è possibile rateizzare l’importo dovuto per il riscatto, senza interessi per un decennio. Oltretutto, è possibile detrarre la quota annuale nel limite dell’IRPEF ai fini fiscali, per cui deduzioni e detrazioni fiscali spettano di diritto.
Il problema è che la spesa del riscatto varia in base a diversi fattori, tra cui:
- il costo del riscatto può variare in ragione dell’applicazione del sistema misto, contributivo o retributivo;
- determina la spesa anche la tipologia di riscatto a cui si accede;
- il lasso di tempo legato al periodo da riscattare.
E così, si parte dal sistema retributivo, ovvero da regole valevoli per coloro che al 31 dicembre 1995 vantano un’anzianità contributiva di almeno 18 anni.
Si, perché dopo il 31 dicembre 1995, viene applicato il calcolo contributivo.
E, infine, il calcolo misto si applica per coloro che hanno maturato un’anzianità contributiva prima del 31 dicembre 1995, ma non vantano 18 anni di versamenti contributivi.
Il risultato è che il calcolo retributivo fonda le sue radici sulla retribuzione percepita, mentre il sistema contributivo si applicata solo sulla contribuzione versata o accreditata.
C’è poi una apertura a metà, in quanto il periodo massimo di contribuzione riscattabile non può superare i 5 anni. In ogni caso, il valore medio di un anno di spesa per un anno di riscatto corrisponde a circa 4.000 euro. Non un risultato definitivo, ma variabile tenendo conto di diverse condizioni.
Quanto mi costa un anno di riscatto nel sistema retributivo?
Prima di tutto, il sistema retributivo si basa sulla riserva matematica. Essenzialmente, si tratta del capitale che l’Ente nazionale di previdenza sociale deve erogare per il trattamento previdenziale, considerando anche gli anni riscattati.
Di sicuro, il sistema garantisce un assegno pensione più alto, rispetto al contributivo. Tuttavia, anche in questo caso, questa tipologia di calcolo è subordinata dalla presenza di diverse condizioni, tra cui:
- retribuzione percepita all’atto della richiesta;
- età anagrafica del lavoratore all’atto della domanda;
- periodo di riscatto inteso come anni che mancano alla pensione.
Oltre a fissare diverse condizioni, la normativa stabilisce anche che quanto più bassa risulta essere la retribuzione percepita, tanto più ridotto sarà l’eventuale spesa da sostenere per il riscatto.
cerco i miei contributi dal 01.al 31.12.1982 e 01.061983 … e scuola mestiere dal 08.1979..al 04.02.1992 corso i.n.a.i.p
ho inviati documenti da enti pubici. ministero del lavoro zonale di caltagirone dal 06.08 1983
riscattare i miei contributi mancati