È stato prosciolto da ogni accusa Alessandro Curto, l’uomo di 32 anni indagato per aver causato lo scambio di persona che l’11 agosto del 2022 portò al pestaggio di Davide Ferrerio. Il 22enne si trova da allora in coma irreversibile, ma per il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Crotone, Elisa Marchetto, Curto non sarebbe perseguibile. È attesa per il prossimo venerdì, intanto, l’udienza finale del processo con rito abbreviato nei confronti di Nicolò Passalacqua, accusato di essere l’esecutore materiale del fatto, e la decisione sull’eventuale rinvio a giudizio degli altri imputati.

Davide Ferrerio ultime notizie: prosciolto il quinto uomo indagato

Per l’aggressione del giovane bolognese, il 32enne era indagato di concorso anomalo in tentato omicidio. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stato lui, infatti, ad indirizzare il gruppo che avrebbe voluto aggredirlo verso Ferreiro. Quella sera avrebbe dovuto incontrare una ragazza che corteggiava sui social, ma quando vide che la giovane si era presentata in compagnia di un gruppo (la madre, il compagno della madre e un suo pretendente, Nicolò Passalacqua, considerato l’autore materiale del fatto), si insospettì e, alla domanda su che cosa indossasse, in modo da poter essere riconosciuto, rispose: “Ho una camicia bianca”, provocando lo scambio di persona che avrebbe portato al pestaggio del giovane.

Mentre Passalacqua è accusato di tentato omicidio aggravato dai motivi futili e abbietti – il rito abbreviato arriverà all’udienza finale il prossimo 21 aprile -, secondo il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Crotone, Elisa Marchetto, Curto non sarebbe perseguibile. Non ci sarebbero, infatti, gli elementi necessari ad affermare che “abbia consapevolmente indirizzato il gruppo verso un soggetto determinato, accettando il rischio della commissione di un reato in danno di un terzo”.

In poche parole, non poteva sapere che il gruppo avrebbe aggredito il giovane. E la Procura, del resto, aveva già chiesto che fosse prosciolto da ogni accusa. Richiesta che era stata respinta dopo la presentazione di un’opposizione da parte della famiglia della vittima, che ha sempre ritenuto che l’uomo abbia avuto un ruolo nel pestaggio: se si fosse allontanato senza fornire false indicazioni sugli indumenti indossati, anche Ferrerio, che si trovava lì per incontrare un amico, sarebbe stato risparmiato.

L’opinione della famiglia della vittima

La giustizia crotonese non mi ridarà mai il mio Davide, non sta tutelando noi, la famiglia, e sta prendendo per i fondelli Davide, la vittima. Curto, nonostante potesse andare via senza subire nessuna aggressione, indicò mio fratello,

sono state le parole del fratello di Davide sui social dopo la notizia dell’assoluzione del 32enne.

Se questo signore non ci fosse stato non sarebbe successo nulla. Ciò non toglie che se un giorno l’imputazione dovesse cambiare in quella di omicidio (con la morte di Davide, ndr), non ci fermeremo e torneremo a chiedere che Curto venga processato per concorso materiale, come è giusto che sia. La famiglia si sente abbandonata dalla giustizia,

hanno commentato, invece, i legali che sostengono i familiari della vittima, gli avvocati Gabriele Bordoni e Fabrizio Gallo. Le condizioni del 22enne, ricoverato in una clinica privata a lunga degenza, peggiorano, intanto, di settimana in settimana. “Dal punto di vista clinico non si può fare più nulla – aveva spiegato l’avvocato Gallo poco dopo il trasferimento del giovane nella struttura -. Finirà gli ultimi suoi giorni in questa clinica”.

Se dovesse morire, cambierebbe, come già accennato, l’imputazione. E nel caso di Passalacqua verrebbe meno il rito abbreviato, inammissibile in caso di omicidio aggravato. Intanto il 22enne sarà giudicato per tentato omicidio. Andrej Gaju e la sua compagna, la madre della ragazza che Curto avrebbe dovuto incontrare, all’epoca dei fatti minorenne, sono invece accusati di concorso anomalo in tentato omicidio. La decisione sul loro eventuale rinvio a giudizio sarà presa venerdì prossimo.