L’alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, ha denunciato il comportamento tenuto dalla Russia, che blocca le navi cariche di grano in uscita dal Mar Nero. Sarebbero almeno 50 quelle rimaste nei porti ucraini destinate soprattutto in Asia e Africa.
Il blocco della Russia non fermerà le esportazioni grazie alle corsie di solidarietà dell’Ue, che hanno portato 25 miliardi di tonnellate di grano nel mondo
Ricordiamo che l’accordo sul grano, stipulato a luglio con la mediazione della Turchia tramite i trattati di Istanbul, è stato rinnovato a novembre e poi successivamente a marzo, ma solo per ulteriori 60 giorni. La denuncia di quanto accaduto arriva anche dal Ministero delle Infrastrutture ucraino, che conferma come Mosca abbia interrotto le ispezioni delle navi che trasportano grano ucraino nelle acque della Turchia, obbligando così al solo trasporto via terra.
La Russia blocca dunque le navi cariche di grano ucraino, aggravando una situazione già complicata negli ultimi giorni dopo lo stop all’importazione di Polonia e Ungheria.
Isw: “Russia potrebbe affidare a Wagner la conquista di Bakhmut”
Ci sono poi le altre notizie relative alla guerra in Ucraina. In cima rimane il massacro di civili e di bambini compiuto dal gruppo mercenario Wagner, per ammissione di alcuni ex soldati. A proposito di Wagner, l’Isw (organizzazione di intelligence bellica americana) sostiene che il fondatore e capo, Yevgeny Prigozhin, stia apparentemente riguadagnando consenso presso il presidente russo Vladimir Putin.
Secondo il rapporto, la compagnia militare privata russa sembra ricevere rinforzi, munizioni e riconoscimento politico, in contrasto con i precedenti sforzi del Cremlino di impiegare personalmente le forze Wagner e Prigozhin a Bakhmut. Le relazioni apparentemente migliorate di Putin con il Gruppo Wagner potrebbero anche essere dovute alla sua riluttanza di rafforzare gli sforzi di mobilitazione:
L’opzione ideale sarebbe annunciare la fine del conflitto, informare tutti che la Russia ha raggiunto i risultati previsti e, in un certo senso, li ha davvero raggiunti
Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo Wagner
Le altre notizie
Dopo il G7 sull’Energia e sull’Ambiente in Giappone si sono riuniti i ministri degli Esteri, i quali hanno parlato anche di Ucraina nel testo conclusivo dei lavori.
In breve, si promettono “pesanti sanzioni” ai Paesi che forniranno assistenza di qualsiasi genere alla Russia nell’operazione militare speciale. Inoltre, si apprende della volontà comune di irrigidire la pressione su Mosca dopo l’annuncio in merito al dispiegamento di armi nucleari nella vicina Bielorussia.
Tornando a Putin, il leader del Cremlino ha ripreso i suoi viaggi nei territori ucraini attualmente controllati. Nell’itinerario è compresa la visita a una base militare vicino a Kherson, territorio a larga dominazione ucraina, poi si sposterà nell’autoproclamata Repubblica di Lugansk dove osserverà i lavori della Guardia Nazionale.
Dagli Usa il vicesegretario alla Difesa Colin Kahl dichiara che “la Russia non ha motivi di usare le armi nucleari in Ucraina poiché non esiste alcuna minaccia esistenziale rispetto alla sua sovranità“.