Giappone G7 2023. I ministri degli Esteri del G7, riuniti per un vertice nella città di Karuizawa, hanno affrontato alcuni temi chiave come la guerra in Ucraina, l’aggressione della Cina a Taiwan e le tensioni nella penisola coreana, nonché gli scontri in Sudan e la situazione delle donne in Afghanistan.
Giappone G7 2023: massimo sostegno all’Ucraina
Nella dichiarazione congiunta diffusa dopo due giorni di colloqui, i ministri hanno sottolineato che i Paesi che aiutano la Russia a portare avanti la guerra in Ucraina “affronteranno gravi costi”. A queste “terze parti” arriva quindi l’invito a cessare l’assistenza al Cremlino.
I ministri hanno inoltre fatto sapere che si impegnano a intensificare le sanzioni contro la Russia, sostenendo l’Ucraina “per tutto il tempo necessario.” Per Mosca ci saranno “gravi conseguenze” se dovesse usare armi nucleari:
Condanniamo la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che costituisce una grave violazione del diritto internazionale. La Russia deve ritirare immediatamente e senza condizioni tutte le sue forze e le sue attrezzature dall’Ucraina. Non può esserci impunità per i crimini di guerra e altre atrocità come gli attacchi della Russia contro i civili e le infrastrutture civili.
Dal G7 giunge anche la condanna della minaccia russa di collocare armi nucleari in Bielorussia, che viene definita assolutamente “inaccettabile”
G7, posizione su Taiwan rimane invariata
Per quanto riguarda Taiwan, i ministri degli Esteri del G7 hanno dichiarato di opporsi alle “attività di militarizzazione” della Cina nel Mar Cinese Meridionale. Non ci sono cambiamenti in merito alla loro politica su Taiwan:
Non esiste una base legale per le ampie rivendicazioni marittime della Cina nel Mar Cinese Meridionale e ci opponiamo alle attività di militarizzazione della Cina nella regione.
Stop a test nucleari per la Corea del Nord
I ministri degli Esteri del G7 chiedono inoltre alla Corea del Nord di non portare avanti ulteriori test nucleari, nonché lanci di missili balistici, annunciando una risposta che sarà “severa” dopo il vertice in Giappone.
Chiediamo alla Corea del Nord di astenersi da qualsiasi altra azione destabilizzante o provocatoria, inclusi ulteriori test nucleari o lanci che utilizzano la tecnologia dei missili balistici. Tali azioni devono essere affrontate con una risposta internazionale rapida, unita e solida, che includa ulteriori e significative da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Chiesta la fine dei combattimenti in Sudan
Durante i colloqui in Giappone, i ministri degli Esteri hanno anche affrontato la questione degli scontri che stanno avvenendo in Sudan: si contano finora quasi 200 morti.
Esortiamo le parti a porre fine immediatamente alle ostilità senza pre-condizioni. Chiediamo a tutti gli attori di rinunciare alla violenza, tornare ai negoziati e adottare misure efficaci per ridurre le tensioni e garantire la sicurezza di tutti i civili, compreso il personale diplomatico e umanitario.
Afghanistan: basta a divieto per le donne di lavorare per l’Onu
I ministri degli Esteri chiedono inoltre la revoca “immediata” del divieto per le donne di lavorare per le organizzazioni non governative e l’Onu stabilito dal governo talebano in Afghanistan.
Ferma condanna anche le sistematiche violazioni dei diritti umani sia nei confronti delle donne che delle minoranze religiose messe in atto dalle autorità talebane.
Le reazioni alle conclusioni del G7
La Cina ha duramente criticato le conclusioni del G7 che si è svolto in Giappone, denunciando di essere stata ‘calunniata e diffamata’. Il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ha infatti dichiarato ai giornalisti:
La riunione dei ministri degli Esteri del G7 ha ignorato la posizione della Cina e i fatti oggettivi, ha interferito grossolanamente negli affari interni della Cina e ci ha calunniato e diffamato.
Inoltre Wenbin ha sottolineato come a nessuno verrà permesso di interferire nelle questioni che la Cina considera come propri affari interni.
Esortiamo ancora una volta il G7 riflettere sui propri problemi, abbandonare la mentalità da Guerra fredda e il pregiudizio ideologico”, ha dichiarato il portavoce cinese.
ha concluso.
Oltre alla Cina anche la Russia, com’era prevedibile, ha reagito alle dichiarazioni arrivate dai ministri del G7. Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitri Medvedev, si è così espresso su Telegram:
I ministri degli Esteri del G7 hanno invitato la Russia a riaffermare l’inammissibilità della guerra nucleare. E questa strana creatura, di nome Antony Blinken, ha dichiarato che la distruzione di Hiroshima e Nagasaki è la prova di un’incommensurabile sofferenza umana. Allo stesso tempo, non ha menzionato il suo Paese, come responsabile di questo crimine. Ecco queste creature bugiarde, usano armi nucleari, ma non si pentono. Sono infinitamente ipocriti e mentono a se stessi e agli altri, ma affermano che il nostro Paese sta diffondendo ‘false informazioni’ sull’Ucraina. Chiedono che la Russia dia loro garanzie sulle armi nucleari, ma in realtà accennano a un futuro conflitto nucleare tra il nostro Paese e la Nato.
L’ex presidente russo ha poi criticato il Giappone, che ha ospitato il vertice:
Qui, centinaia di migliaia di persone sono morte a causa dei bombardamenti nucleari. Un Paese la cui leadership essenzialmente sputa sulle tombe dei propri compatrioti uccisi dagli americani.