Matteo Renzi rimette insieme i cocci di Italia Viva. Il partito sua espressione, infatti, ha ufficialmente rotto con Azione dicendo addio al sogno di un partito unico di centro liberale e riformista. Ognuno andrà avanti per sé, forse nella presunzione di poter – in solitudine – continuare a lavorare per questo nuovo soggetto politico. Ma ad oggi bisogna constatare che il centro è debole e diviso. Non esiste. Ma parlavamo di Renzi: il Sentore si è sfogato, oggi, a margine di un incontro di Confindustria giovani. Le sue parole:
In tanti in questi giorni hanno fatto polemica, io non la farò. Credo che lo spazio politico per chi non vuole essere populista a sinistra e sovranista a destra c’è ed è uno spazio importante. Le polemiche di questi giorni sono veramente di basso livello, noi non ci presteremo. Credo che chi butta fango su questo percorso allontani tante ragazze e ragazzi che vogliono credere a un progetto riformista. Noi continueremo a lavorare col sorriso tra le labbra, sperando che torni il buonsenso e un rapporto diverso rispetto agli ultimi giorni.
L’ex Presidente del Consiglio ha rincarato la dose, stasera, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica. Sempre su come sono andate a finire le cose con Calenda, Renzi ha detto:
È stata una settimana pessima, una serie di figuracce incredibili legate più a questioni di rancori personali. Sono stato accusato, aggredito, insultato, non ho replicato. Le conferenze le facevo anche sei mesi fa quando Calenda aveva bisogno delle firme. Se sono un mostro lo ero anche quando l’ho fatto ministro.
Ogni occasione è buona per prendersela con Calenda. Tant’è che alle sollecitazioni di Porro, Renzi ha avuto modo di criticare l’ormai ex compagno di federazione per la sua uscita – da taluni considerata infelice – su Silvio Berlusconi. Arrivata proprio mentre il Cavaliere era ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele. Anche Renzi si è unito al coro di critica:
Calenda ha fatto una cosa politicamente miope e umanamente ingenerosa. Mettersi a parlare del post-FI quando Berlusconi è in terapia intensiva è ingeneroso. Forza Italia è Silvio Berlusconi, e questo è un passaggio che bisogna riconoscere. Abbiamo grande rispetto e un grande in bocca al lupo a Berlusconi.
Renzi-Calenda cos’è successo
Cos’è successo tra Matteo Renzi e Carlo Calenda ormai è cosa nota. I leader di Italia Viva ed Azione hanno messo fine al progetto, iniziato lo scorso agosto quando hanno deciso di federare i soggetti politici, del partito unico del Terzo Polo. Il motivo iniziale sembrava essere legato al nuovo incarico di Renzi che, da qualche giorno, è diventato direttore di un quotidiano nazionale. Ma a questo si sono aggiunti altri problemi ben più grandi – dicono da Azione – ovvero la non disponibilità di Renzi di chiudere Italia Viva. Calenda, oggi, ha rimarcato il concetto con queste parole:
Ci ho lavorato indefessamente negli ultimi sei mesi – ha detto a margine di una iniziativa a Ravenna – ma non può nascere un partito unico se lo vuole solo uno dei due contraenti. Renzi non lo voleva, a un certo punto questa cosa è stata chiara, evidente. Amen, ricominceremo da Azione, è il nostro lavoro. Dove ci sono idee comuni si lavora in comune.
Il Renzi che verrà
Il Matteo Renzi che verrà, quello senza Carlo Calenda, sembra essere un leader perfettamente a suo agio nella duplice veste di politico ed operatore dell’informazione. Ospite da Porro ha vestito i panni del politico ed ha avuto parole di riguardo anche per gli altri colleghi e le altre colleghe dell’opposizione: “Conte è populista, mentre sicuramente la Schlein è massimalista”. Il mondo dell’opposizione parlamentare, ora, è ancora più frammentato di prima.