Patric e la Lazio è un amore che va avanti da otto anni. Arrivato in biancoceleste dopo la trafila nel settore giovanile del Barcellona nel 2015, festeggia i trent’anni godendosi il momento d’oro della squadra di Sarri al secondo posto in campionato. Dopo le difficoltà iniziali è riuscito a ritagliarsi il suo spazio trasformando in applausi quelli che prima erano fischi. L’arrivo del tecnico toscano è stato il passe-partout per trovare la sua consacrazione con il passaggio da terzino a centrale di difesa che ormai è diventato il suo ruolo.
Patric e la Lazio: obiettivo Champions
Patric è uno dei veterani della Lazio anche se le gerarchie sono chiare nello spogliatoio. Il capitano è Ciro Immobile che sta vivendo un momento delicato con l’incidente che lo ha visto protagonista, suo malgrado, nella giornata di domenica: “Voglio mandare un abbraccio a Ciro e alle sue figlie, sappiamo che sta bene, ma ci siamo spaventati molto. Lo aspettiamo il più presto possibile” ha spiegato lo spagnolo.
Contro lo Spezia è tornato titolare a causa del forfait di Casale durante il riscaldamento, insieme a Romagnoli hanno gestito senza affanni l’attacco ligure chiudendo da imbattuti la diciottesima partita stagionale che rende ancora la Lazio la miglior difesa del campionato. “Da quando lavoriamo con il mister si vedeva che c’era qualcosa in più dal punto di vista difensivo. L’anno scorso è stato difficile. In estate sono arrivati giocatori adatti alle sue richieste, perfetti per muoverci come dobbiamo. Sapevamo che i risultati sarebbero arrivati, era solo questione di tempo. Noi vogliamo imparare ancora, ma siamo contenti di quello che stiamo facendo”.
Nato e cresciuto da terzino, con Simone Inzaghi ha imparato a muoversi in una difesa a tre fino alla completa metamorfosi con Maurizio Sarri da centrale di una linea a quattro. Proprio questa capacità di adattamento è stata la sua forza: “Io sono sempre stato un giocatore di squadra, non ho posizione o ruolo. Tutti gli allenatori mi hanno sempre voluto, perché in campo do il massimo e mi sacrifico sempre, nei momenti belli o brutti possono contare su di me. Colpi di testa? Dal punto di vista fisico e aereo sono cresciuto, non è il mio punto di forza, ma lavoro tutti i giorni per migliorare quei punti deboli che trovo. Voglio imparare tutti i giorni. In difesa stiamo lavorando bene, i numeri lo dicono, ma i complimenti vanno fatti alla fine, ci sono ancora molti punti a disposizione””.
La classifica ora sorride ai biancocelesti per la lotta Champions, secondo posto solitario anche in caso di restituzione dei punti di penalizzazione alla Juventus. Di fronte però, arriva il Torino di Ivan Juric che è riuscito a strappare tre pareggi negli ultimi tre confronti contro la Lazio: “La stiamo preparando con entusiasmo, ragionando partita per partita. Il Toro fa faticare, sarà una partita piena di duelli, palle alte, seconde palle. Loro ti vengono a prendere alti, non lasciano molto spazio di giocata e non concedono tanto, dovremo sfruttare le occasioni giuste. Dobbiamo essere concentrati e allegri. La musica? Aiuta in questo senso”.
Nel 2023 la Lazio ha tenuto il ritmo del Napoli, battuto al Diego Armando Maradona. Fra i protagonisti di questo nuovo anno ci sta il connazionale Luis Alberto che ha preso le redini del centrocampo. La colonia spagnola è nutrita anche da Pedro e Mario Gila. “Luis Alberto è il ‘Mago’. Da Natale ci sta dando quel salto di qualità, quel palleggio che solo lui ha. Se lui c’è con la testa e dà il 100% fa la differenza, sappiamo che ha qualcosa in più a livello di passaggi e dal punto di vista tecnico. Ora sta lavorando anche dal punto di fisico. Il colpo di tacco contro la Juventus? Lo conosco da tanto, non mi stupisce. Sono andato da lui e gli ho chiesto ‘che hai fatto’ e mi ha detto ‘mamma mia, come gioco bene!’. Da Pedro ho imparato tantissimo, lo conosco dal Barcellona, ma non così bene come ora. Lui è finto, non può essere così. Sembra che non abbia mai vinto nulla, sembra il Romero della situazione. Ha un’umiltà pazzesca. Gila ha grande potenziale, deve lavorare e crescere, sarà un centrale strepitoso perché ha ottime caratteristiche”.