Joe Biden ha confermato di volerci essere e, a questo punto, non dovrebbero esserci dubbi circa il fatto che sarà lui il candidato democratico alle elezioni presidenziali del 2024. Addirittura, riferiscono fonti del New York Times, la sua ricandidatura potrebbe essere annunciata il prossimo 25 aprile. Dovrà passare per le primarie di partito – che sono obbligatorie – ma difficilmente un incumbent può lasciarsi spodestare l’investitura. Specie in questo momento in cui nel Partito Democratico non sembrano emergere figure in grado di minare la leadership del presidente in carica.

Joe Biden punta sul green: sfida verde per il futuro

In attesa di capire se sarà proprio Donald Trump il suo avversario, Biden sembra stia prepararando il terreno per la campagna elettorale che verrà. E lo fa cercando di portare a casa alcuni dei temi che caratterizzano la sua attività politica e presidenziale. Tra questi, l’ambiente. L’impegno green di Biden, infatti, potrebbe presto diventare una vera e propria scommessa elettorale. Ma affinché sia così, il Presidente ha bisogno di portare a casa dei risultati rivendicabili in fase di campagna. Tra questi c’è quello, annunciato, di mettere le condizioni affinché 2/3 dei veicoli americani possano passare all’elettrico entro il 2032. I veicoli elettrici venduti nel 2022 – riporta The Hill – sono meno del 6%. Biden vuole mettere il turbo consapevole del fatto che, per com’è fatta la cultura americana, non potrà imporre un cambiamento troppo netto e repentino. Ma dovrà passare per una fase di libera scelta, tra elettrico e motore, in capo al consumatore. Facendo leva magari sulla la comunicazione oppure un sistema di incentivi fiscali.

I problemi

Ma i media americani fanno notare che nei prossimi nove anni, con l’aumento delle stazioni di ricarica elettrica, potrebbero ridursi le pompe di benzina e i servizi per le auto tradizionali. Milioni di persone saranno costrette, obtorto collo, ad acquistare un veicolo green, i cui prezzi si manterranno ancora alti per qualche anno. A questo potrebbero affiancarsi problematiche di natura tecnica e logistica: attualmente le auto elettriche che circolano negli Stati Uniti dipendono per microchip e tecnologia dalla manifattura cinese e dalle compagnie tech. E non ci sono abbastanza stazioni di ricarica elettrica per soddisfare un possibile incremento della domanda.

Gli sforzi

I passi da parte di Biden non sono mai mancati ed evidenziano una chiara visione sostenibile e verde. Basti pensare alla legge bipartisan sulle infrastrutture del 2021 e l’Inflation Reduction Act del 2022, per promuovere la produzione interna con cui Joe Biden ha messo in campo molte risorse per rendere più accessibile agli americani la transizione verde. Cinque miliardi di dollari sono stati stanziati per la realizzazione di 500mila stazioni di ricarica elettrica da impiantare lungo le strade a grande circolazione e altri 2,5 miliardi per quelle da realizzare all’interno delle aree urbane.

I dati

Alla visione politica di Biden bisogna contrapporre il sentiment dell’opinione pubblica americana che, sondaggi alla mano, ancora non sembra del tutto pronta alla transizione ecologica. Secondo un rilevamento di Gallup, infatti, solo il 4% degli intervistati dice di avere un’auto elettrica e solo il 12% sta pensando seriamente ad acquistarne una. Il 41%, invece, dice che non la comprerà mai. E ancora: solo il 12% ritiene che le auto elettriche possano essere realmente incisive per contrastare il cambiamento climatico. Questa percezione risiede soprattutto tra gli elettori repubblicani che, per il 71% di quelli coinvolti nella ricerca, si dicono determinati a non lasciare mai il modello di automobile tradizionale. Ciononostante Joe Biden è convinto a presentarsi, nella campagna presidenziale del 2024, come campione del cambiamento ecologico. E crede che questo potrebbe valergli un link emotivo con le giovani generazioni. Evidentemente il presidente, in quella fascia, ravvede le potenzialità per rimpolpare il suo bacino elettorale.