Coprifuoco per attacchi di tigre. La popolazione di grossi felini che abita gran parte in India è cresciuta in quest’ultimo periodi e aumenta l’allarme per i villaggi coinvolti.

Coprifuoco per attacchi di tigre

Coprifuoco per attachi di tigre: decretato nel Nord dell’India dal tramonto all’alba per centinaia di residenti. La misura è entrata in vigore a seguito della morte di due persone. I funzionari dicono che la prima morte è stata segnalata giovedì e la seconda domenica, ma non è chiaro se i due omicidi siano opera della stessa tigre. Nei due distretti dello Stato di Uttarakhand interessati, chiuse anche le scuole per due giorni da oggi. Non è chiaro se le due morti siano legate allo stesso animale. Sarà vietato uscire dalle 6 alle 19. Dopo un primo allarme lanciato lo scorso 10 aprile il territorio è oggetto di un costante monitoraggio. Tra il 2019 e metà 2021 sono almeno 108 le persone morte per attacchi di tigri in India, dove risiede il 75% della popolazione mondiale di questo grande felino.

La popolazione in crescita

La popolazione di tigri selvatiche dell’India ha superato i 3mila esemplari. Il numero crescente insieme alla perdita di habitat e all’espansione urbana sta portando a più attacchi. La scorsa settimana l’India ha dichiarato che la sua popolazione di tigri selvatiche è aumentata di oltre 3mila unità. Il numero crescente combinato con la perdita di habitat e l’espansione urbana sta portando a più attacchi. Il numero di tigri è cresciuto nell’ultimo decennio. Il tasso di aumento è rallentato a meno del 7% tra il 2018 e il 2022, in calo rispetto a oltre il 30% nei quattro anni precedenti. La tigre ha perso più del 93% del suo ambiente a livello globale negli ultimi 100 anni. Ora sopravvive solo in popolazioni sparse in tredici paesi. Molti incolpano la rapida espansione degli insediamenti umani intorno alle foreste e ai principali corridoi della fauna selvatica che hanno contribuito a un aumento del conflitto tra uomo ed animale. L’anno scorso, la polizia ha abbattuto una tigre soprannominata “il mangiatore di uomini di Champaran” che aveva ucciso almeno nove persone nell’India orientale.