Il primo ministro britannico Rishi Sunak è indagato dal Commons Standards, un organo di controllo del Parlamento, per non aver dichiarato pubblicamente l’esistenza di un conflitto di interessi che riguarda la moglie, Akshata Murty.
Al centro del dibattito il ruolo che la moglie avrebbe assunto in una società di assistenza all’infanzia (la Koru Kids), taciuto durante il suo discorso in cui ha annunciato un aumento dei fondi per i programmi di assistenza all’infanzia.
Nel Codice di condotta dei parlamentari britannici si legge che:
I deputati devono sempre essere aperti e franchi nel dichiarare qualsiasi interesse rilevante in qualsiasi procedura della Camera o delle sue commissioni, e in qualsiasi comunicazione con ministri, deputati, funzionari pubblici o titolari di cariche pubbliche
Un portavoce di Downing Street ha dichiarato che il premier collaborerà con i commissari in maniera chiara e trasparente.
UK, Rishi Sunak indagato ma lui si difende: “Sempre detto tutto”
Rishi Sunak indagato, quali sono le cause e cosa rischia il primo ministro britannico.
Innanzitutto, è bene dire che il suo ufficio ha sempre negato l’esistenza di una violazione delle regole. Al centro del conflitto c’è la partecipazione economica della moglie nella società di assistenza all’infanzia Koru Kids. Nei documenti della “company house”, risalenti allo scorso 6 marzo, la donna figura come azionista.
Questo elemento è importante poiché Sunak ha dichiarato lo stanziamento di 4 miliardi di sterline per programmi di assistenza all’infanzia. Chiaramente, si capisce che la Koru Kids avrebbe tratto vantaggio da questa situazione, anche perché è stata inserita in un progetto pilota direttamente studiato dal governo. L’indagine è stata avviata a seguito della lamentela presentata dal consigliere Sir Laurie Magnus.
La moglie, intanto, ha annunciato il progressivo dispiegiamento dal suo ruolo. Sunak era stato più volte pungolato da alcuni membri del partito laburista, dichiarando di aver detto tutto ciò che era obbligato a dire. Nel dettaglio, il governo sperimenterà incentivi di 600 sterline per le assistenti all’infanzia che si uniscono alla professione, e di 1.200 sterline se si uniscono a un’agenzia come quella di cui è parzialmente proprietaria la moglie del primo ministro. Si prevede che tali agenzie registreranno un notevole incremento di attività grazie a questi piani, che premiano doppiamente le puericultrici che si rivolgono a un’agenzia.