Mara Maionchi sul litigio con Gianna Nannini fa molto parlare di sé. Un po’ perché la cantante chiamata in causa è un’icona della musica italiana, come dimostra la sua indimenticata partecipazione al duetto con Edoardo Bennato in “Un’estate italiana” in occasione dei mondiali di calcio organizzati nel 1990 da noi. Un po’ perché la nota produttrice, ormai vero e proprio personaggio tv sempre sulla cresta dell’onda, fa del suo “caratteraccio” la cifra stilistica che la contraddistingue dalla massa. Turpiloquio, gesti inequivocabili e ramanzine che vanno dritte al punto, la diplomazia non le appartiene e alla gente questo piace. E queste indiscrezioni rilanciate da Dagospia ne sono riprova. Ecco cosa è emerso di nuovo nel rapporto tra le due focose donne.

Mara Maionchi sul litigio con Gianna Nannini, sulle origini

Dietro ad una litigata c’è una ragione scatenante ma anche un terreno fertile. La Mara nazionale lo indica nei suoi natali:

“Più che una “gran lombarda” sono una “gran bastarda”: madre di Como, padre toscano, una giovinezza a Bologna. Ma poi, Milano. Era il 1962 l’anno in cui scelsi di vivere qui e di diventare milanese. Cercavo un sacco di cose in questa città, facevo l’impiegata. A Bologna per una società di spedizioni internazionali, qui mi presero subito alla Sipcam, una ditta di anticrittogamici. Organizzavo le promozioni, tenevo i conti.”

E proprio quel modo di fare non accomodante la portò a non accettare il suo destino e a cercare altro:

“Leggevo il Corriere della Sera tutti i giorni. C’erano gli annunci di lavoro, una figata perché funzionavano, ti mettevano in contatto con le ditte che cercavano. L’Ariston Records, la casa discografica di Alfredo Rossi, cercava un’impiegata che piazzasse gli artisti. Mi presero, cominciai a lavorare con i big. Ornella Vanoni, Mino Reitano·”

Mara Maionchi sul litigio con Gianna Nannini, l’incontro

L’arrivo alla musica rock della toscana più amata d’Italia fu frutto del segno dei tempi.

“Oggi gli artisti si possono ascoltare in tanti modi, ma all’epoca li dovevi piazzare, trovargli degli spazi. Anche nella promozione. E lì cominciavano i problemi: Mina voleva solo le copertine sennò si intristiva, Lucio Battisti cominciava a suonare alle nove della mattina finché non trovava l’accordo giusto e prima di allora non gli potevi parlare.”

Poi l’ingresso di Gianna Nannini nella vita di Mara Maionchi cambiò tutto:

“Gianna era un vulcano, aveva una voce incredibile. Una volta facemmo una litigata furiosa, tirai un cazzotto sul tavolo.”

Le idee chiare ce le avevano tutte e due le donne e questo poteva anche non essere buono se gli scenari non collimavano. Ma alla fine le due donne hanno fatto un bel pezzo di strada insieme, un importante pezzo di strada insieme.

L’approdo ad X Factor

Mara Maionchi sul litigio con Gianna Nannini spiega anche che è stata una palestra per arrivare alle esperienze successive che la vita le avrebbe messo davanti agli occhi. Ecco come lega la faccenda al ruolo di giudice di X Factor:

“Vi faccio un esempio recente. Provino per XFactor, non dei cantanti, ma mio, perché Giorgio Gori mi aveva appena chiamata a fare la prova. Arriva una tipa, giovanissima e pure bravina, ma lei ci dice che avrebbe cantato Janis Joplin sebbene convinta che nessuno di noi giurati sapesse chi era. La lasciai finire, poi partì uno shampoo che la ribaltò. Ma come si permette di dire che noi discografici siamo ignoranti? Gori mi disse: Mara, il posto da giudice è tuo.”

Sulla storia d’amore con Alberto Salerno

Erano i primi anni sessanta quando ci fu l’incontro con Alberto Salerno, suo futuro marito, che lei descrive così:

“Eravamo amici, io fidanzata con un altro e lui con la sua donna di allora. Poi ci siamo “sfidanzati”, ma niente di che. Un giorno una mia amica mi fa le carte e mi dice “Mara, tu quest’anno ti sposi”. Era il 1976 e al massimo vedevo Alberto una volta alla settimana per un caffè. Dissi “Ma va”. Ebbene, quell’anno ci sposammo. Non mi chieda come si fa a restare 46 anni insieme, con due figlie e tre nipoti perché davvero non lo so.”

Un modo, di certo, è non rinunciando alla proprio indole che la portò a litigare con Gianni Nannini. Un’indole che non esime il marito dalle sue sfuriate:

“Ma è pure lui che urla, eh. Quando si è dichiarato io avevo dei dubbi, perché ho dieci anni di più. A fare da nave scuola non ci tenevo. Mia madre però mise tutto a posto dicendomi: “Ma se si sposa una vecchia è un problema suo, mica tuo” e tutto andò liscio.”