Come sta Marcell Jacobs dopo la sconfitta agli Europei dei 60 metri? Il campione olimpico in carica ha fatto il punto della situazione ai microfoni del Corriere della Sera. Nei giorni scorsi, peraltro, l‘italiano è stato punzecchiato sui social da Kerley, atleta americano battuto nei 100 metri in quel di Tokyo ormai quasi due anni fa.

Ebbene, Kerley sembra non avere dubbi: nel caso di nuova sfida sulla stessa distanza, ora non ci sarebbe storia. Parole che, ovviamente, hanno mosso l’umore di Jacobs, il quale ha prontamente risposto dicendo di essere pronto ad incontrarlo “quando vuoi, dove vuoi e ricordati che quando contava veramente è finita così”. Quindi, lo screen della vittoria alle Olimpiadi proprio sull’americano classe 1995.

Come sta Marcell Jacobs, le parole dello sprinter tricolore

Jacobs ha inoltre aggiunto che è pronto a cominciare la stagione outdoor, senza svelare però la gara in calendario. Il bresciano ha evidenziato che potrebbe tornare sui blocchi di partenza verso giugno:

Non abbiamo ancora messo in calendario la prima gara all’aperto, ma non sarà prima della fine di maggio o primi di giugno. Stiamo lavorando sodo per arrivare pronti all’obiettivo: il Mondiale. Se correrò la staffetta? Sicuramente in Coppa Europa e ai Mondiali. A fine mese avremo un secondo raduno, poi spetterà al tecnico della Nazionale, in base alla programmazione che faremo con lui, decidere dove sarà più opportuno gareggiare. A Parigi correrei volentieri la 4×100 se lo consentissero i tempi, visto che dovrei anche correre i 100. Vogliamo tutti la stessa cosa: vincere ancora per l’Italia.

Infine, le sue parole rispetto al ritorno alle competizioni in una specialità che cerca da ormai diverso tempo un erede di Bolt:

Mi è mancata l’adrenalina, il mettermi in gioco. Quest’anno voglio scatenarmi in Diamond League. Ballano Rabat e il Golden Gala: se debutto in Marocco, faccio tutte e due. Eredità di Bolt? Magari qualcuno si può sentire intimidito, io mi esalto. La vedo come un’opportunità: provare a collegare la mia storia personale con la leggenda di uno sprinter che per me è un idolo assoluto. Pari suo sarà difficile: vinceva tre ori a Olimpiade. Io i 200 ai Giochi non li farò mai”.