L’Italia è un paese sempre più povero e in difficoltà: molte famiglie non arrivano a fine mese, altre sono costrette a ridimensionare i propri progetti altre ancora si avvalgono del sostegno familiare per pagare qualche bolletta o per la spesa in generale. Un problema evidente su più fronti e che negli ultimi anni è visibile anche solo guardando il numero sempre più crescente degli ‘sfratti per morosità’.
Sfratti in Italia: numeri in costante crescita
Sfratti in Italia, i numeri non sono incoraggianti. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, dal 2002 al 2021 su tutta la penisola, sono stati eseguiti con l’ufficiale giudiziario 519.243 sfratti. Un numero che se comparato a quello che dovrebbe essere effettivo, è preoccupante. Sono infatti 1.091.065 gli sfratti commissionati: 29.068 (2,66%) per necessità del locatore, 150.687 (13,81%) per finita locazione e la stragrande maggioranza, 911.310 (83,52%), per morosità e altro. Le richieste di esecuzione, in 20 anni, superano quota 2 milioni.
“Sono passati 25 anni dall’approvazione della legge (cfr 431/98) che ha abolito l’equo canone e introdotto il libero mercato per gli alloggi. Ci avevano detto che la liberalizzazione dei canoni di affitto avrebbe regolato da solo il mercato della casa. Invece oggi è passato tanto tempo, nessuno vuole ammettere che è stato un fallimento per le famiglie italiane, una norma che ha favorito solo la speculazione del mercato della casa e ha reso inaccessibili le città ai ceti sociali medio-bassi”. Questo quanto afferma Angelo Fascetti, esecutivo nazionale Asia Usb. “Questa operazione è stata favorita dalla parallela cancellazione dell’edilizia pubblica che doveva svolgere un ruolo di calmierazione: dagli ultimi 30 anni non è stato più finanziato e realizzato un piano casa nazionale di edilizia sociale”.
Secondo Angelo Fascetti, la politica degli affitti alti ha spinto milioni di famiglie ad acquistare l’alloggio accedendo a costosi mutui. “La crisi economica prima e la pandemia poi, hanno alimentato una nuova emergenza casa sul piano nazionale, ma soprattutto al nord dove dal 2010 hanno chiuso moltissime attività produttive. Il risultato è stato che centinaia di migliaia di famiglie e single non hanno più potuto pagare i canoni di affitto o i mutui”. Secondo i dati resi pubblici emerge infatti che sono più di 280 mila i mutuatari in sofferenza e 120 mila le procedure di pignoramento delle case. Un dato reso ancora più drammatico in questi ultimi mesi per il continuo aumento dei tassi d’interesse.
Fascetti (Asia-Usb): “Per la politica non esiste il problema sfratti”
Sul campo degli sfratti i dati sono spaventosi e dimostrano per Angelo Fascetti il fallimento della politica della casa in Italia, aggravata anche dagli ultimi provvedimenti del governo Meloni.
“Il governo Meloni ha cancellato anche il palliativo dei fondi per il contributo all’affitto, contributo che di fatto favoriva i proprietari. Per la politica non esiste da decenni il problema casa anche se i numeri parlano chiaro: in Italia, dal 2002 al 2021 sono state emesse 1.091.065 sentenze di sfratto”.
Allontanamenti forzati a Roma e a Milano: quasi 8mila e 6 mila quelli eseguiti
Dal 2017 al 2021, a Roma gli allontanamenti forzati eseguiti sono stati 7.412 e 9.513 in tutto il Lazio, mentre a Milano 5.835 e 19.935 in Lombardia. Secondo quanto riportano i dati elaborati da Asia-Usb le richieste di esecuzione di sfratto in tutta la regione sono molte di più: oltre 33mila nel Lazio e 123mila in Lombardia. “Se guardiamo alle grandi città la situazione è ancora più eloquente perché proprio nelle grandi aree metropolitane (ma non solo) si concentra la speculazione edilizia con gli effetti di espulsione degli abitanti dai centri delle città per fare posto a processi di turistificazione (B&B, affitti brevi, ecc.). Eppure, di fronte a tutto questo, “la politica da anni non vuole affrontare il tema dell’abitare nel nostro paese”, conclude fascetti dell’Asia-Usb.