Almeno 42 persone, tra cui 32 volontari della difesa e dieci soldati, sono state uccise in un sospetto attacco jihadista nel nord del Burkina Faso colpito dall’insurrezione. A riferirlo è il governatorato regionale. Secondo una dichiarazione ufficiale, un distaccamento di soldati e volontari civili “è stato l’obiettivo di un attacco da parte di uomini armati non identificati sabato, verso le 16:00, vicino al villaggio di Aorema”.

Attacco jihadista a Burkina Faso, il bilancio delle vittime

Il bilancio provvisorio delle vittime è di 32 Volontari per la Difesa della Patria (VDP) e 10 soldati, afferma il comunicato, aggiungendo che altre 33 persone sono rimaste ferite e in “condizioni stabili” nell’ospedale universitario della capitale regionale Ouahigouya.

Una fonte della sicurezza ha confermato il bilancio delle vittime e ha affermato che “diverse dozzine di terroristi sono stati neutralizzati”, ovvero uccisi, durante una “risposta” lanciata dopo l’attacco. Un’altra fonte della sicurezza ha affermato che il distaccamento che è stato attaccato è stato schierato per mantenere la sicurezza all’aeroporto di Ouahigouya.

La giunta militare del Burkina Faso aveva dichiarato giovedì una “mobilitazione generale” per dare allo stato “tutti i mezzi necessari” per combattere una serie di sanguinosi attacchi attribuiti ai jihadisti affiliati ad AlQaeda e al gruppo dello Stato islamico.

Più di 40 civili uccisi la settimana scorsa 

Ricordiamo che la scorsa settimana, 44 civili sono stati uccisi da “gruppi terroristici armati” in due villaggi nel nord-est, vicino al confine con il Niger.

È stato uno degli attacchi più letali contro i civili da quando il capitano Ibrahim Traore è salito al potere lo scorso settembre, dopo che 51 soldati sono stati uccisi a febbraio a Deou, nell’estremo nord.

Il governo aveva già annunciato lo stesso mese un piano per reclutare altri 5.000 soldati per combattere l’insurrezione che dal 2015 attanaglia uno dei paesi più poveri del mondo.

Secondo i gruppi umanitari non governativi, le violenze finora hanno provocato la morte di più di 10.000 persone e e due milioni di sfollati.