Don Aniello Manganiello sui napoletani ha sempre lavorato molto. I suoi anni a Scampia restano un esempio fulgido di come il messaggio cristiano possa essere applicato in modo costruttivo e fattivo nella vita di un paese in difficoltà. Il bene che ha fatto su quel territorio è ancora tangibile e nei cuori della gente. Ecco perché la sua frase pubblicata sul profilo Facebook Aniello Manganiello fa discutere. Non ci sono certezze oggettive che non si tratti di un’azione di hackeraggio ma la conclusione dell’intervento lascia intravedere il modus operandi del sacerdote che ha dedicato una vita ai più bisognosi. Ecco cos’ha detto e come stanno reagendo le persone.
Don Aniello Manganiello sui napoletani, post shock
Come si vede dall’immagine in calce sul profilo Facebook di Aniello Manganiello è apparso questo pensiero che citiamo testualmente:
“Il 70% dei napoletani non paga le tasse!! Come vogliamo migliorare la città di Napoli?”
Inevitabile che un’esternazione così diretta non sia passata inosservata. Prima di addentrarci sulle reazioni di chi l’ha letta c’è da ricordare che aleggia il dubbio che sia stato piratato il profilo e che queste parole non siano state effettivamente digitate dall’uomo campano. Alcuni, però, individuano nella parte finale dell’intervento quasi un marchio di fabbrica di Manganiello che non si è mai nascosto dietro ad un dito quando c’era da criticare ma che ha anche sempre messo sul tavolo una proposta costruttivo. A leggerlo sotto quest’ottica il post è una pesante critica ai partenopei ma è anche un modo per spronarli a fare meglio da quel punto di vista, proprio per uscire da quei luoghi comuni che li vedono come “i furbetti d’Italia”. Si attendono comunicazioni ufficiali in tal senso.
Don Aniello Manganiello, le reazioni
C’è stato molto stupore di fronte a questa uscita di Manganiello. Lo dimostrano tanti post di cui citiamo solo alcuni esempi:
- “Secondo me hanno hackerato il profilo, non può essere una sua affermazione”
- “Non credo che questo sia il tuo pensiero, conoscendoti. Ti spendi tanto per tutti e non è giusto fare certe affermazioni. Ciao fratello!”
Poi c’è chi non ha preso bene le critiche giustificando, eventualmente, questa percentuale tutta da verificare:
- “Incominciasse lo stato centrale a fare il buon padre di famiglia e non a trattarci come una colonia interna da 162 anni… territorio volutamente desertificato con economia nulla… questo 70% come può pagare le tasse?”
- “Non dico se le pago o meno ma vorrei sapere x cosa dovrei pagare, strade che forse è meglio la mulattiera, non vedo un vigile, non ricordo più visite ed esami a pagamento, netturbini inesistenti, sicurezza zero. Io ringraziando Dio ho una busta paga quindi le tasse se le prendono già a propri.”
- “Il 200% dei politici sono dei Ladroni… come vogliamo migliorare il popolo?”
Infine l’occasione, com’era purtroppo prevedibile, è stata colta al volo da chi voleva solo insultare la Campania come dimostrano questi esempi:
- “Stessa cosa per chi non porta il casco. Quanto costano alla Sanità e a tutti noi i vostri incidenti?”
- “Al sud il 90% non paga le tasse. Io invece pago le tasse anche per coloro che non le pagano. E questo è ingiusto. Io ora sono al centro Italia e con il mio lavoro mi faccio in 4. Per farvi stare bene al sud.”
Chi è Aniello Manganiello
La polemica è appena iniziata e non è possibile sapere come andrà a finire. L’importante è non mischiare un post più o meno riuscito con l’operato di un uomo che ha fatto tanto per tutti noi. Ecco la sua biografia che ne spiega le gesta:
“Don Aniello Manganiello, di origini campane, dai primi anni Novanta al settembre 2010 è stato il parroco di Santa Maria della Provvidenza, a Scampia. Il suo trasferimento suscitò le proteste della gente ed ebbe una grande eco sui media. Nel 2012 ha fondato l’Associazione “Ultimi contro le mafie e per la legalità”, che ha presidi in molte regioni. Garante del Premio Nazionale Paolo Borsellino, prosegue incessantemente la propria attività a favore di tutte le persone disagiate. Già responsabile della Scuola Calcio dell’Oratorio Don Guanella, nel 2020 è tornato a lavorare come sacerdote a Scampia.”