Fa discutere la decisione di Wimbledon di rimuovere il ban ai tennisti russi e bielorussi, ad attaccare la scelta è l’atleta ucraina Elena Svitolina, che in un’intervista si è espressa duramente.

Lo sport dovrebbe essere lasciato fuori dalla politica ma purtroppo non è così, soprattutto in Paesi come Russia e Bielorussia dove viene usato come propaganda. La decisione di Atp e Wta di non sospendere queste giocatrici è incomprensibile per noi ucraini. Alla fine ho dovuto cedere, è triste. Non ho alcun tipo di rapporto con i tennisti russi e bielorussi

Svitolina, Wimbledon e il ritorno in campo

Dopo aver parlato di Wimbledon la tennista ha poi smorzato i toni e discusso d’altro. Dopo una pausa per dedicarsi alla maternità (è nata la figlia Skai) infatti l’ucraina è tornata a giocare a prima a Charleston dove è stata subito eliminata e poi in Svizzera, dove è tornata a vincere.

È stato bellissimo tornare in campo. Non mi aspettavo questo pubblico a Chiasso, il loro supporto mi ha motivato. Voglio darmi un’altra possibilità, anche se non ho grandi aspettative di risultato. L’importante è stare bene e giocare sempre meglio. Devo trovare il mio ritmo, riadattarmi al circuito e a tutto ciò che è richiesto. È un processo complicato che voglio affrontare con impegno.

Vorrei passare tutto il mio tempo con Skai e condividere ogni momento con lei, ma ho deciso di tornare alle competizioni e concentrarmi sul tennis. Non so quante altre stagioni giocherò, ma ci sono alcuni obiettivi che vorrei ottenere prima di ritirarmi. Nel prossimo futuro ho ben chiari i miei piani a lungo termine. Giocherò un torneo Itf a Oeiras, in Portogallo, poi mi riposerò per una settimana e giocherò un torneo Wta 125 a Saint -Malo. A maggio userò il ranking protetto per giocare il Wta 1000 a Roma, poi Strasburgo e infine Roland Garros